Abs punta a 1,5 miliardi di ricavi con investimenti per 400 milioni e nuove assunzioni

Tra gli obiettivi dell’acciaieria (gruppo Danieli) c’è il contenimento delle emissioni, che grazie agli investimenti caleranno del 30% entro i prossimi tre-quattro anni

POZZUOLO. A un passo dalla fine dell’anno anche per Abs spa è tempo di tirare i bilanci anche se l’esercizio fiscale della grande acciaieria di Cargnacco del gruppo Danieli i conti li chiuderà solo il prossimo giugno. Previsioni? «Finora è stato un anno positivo, siamo tornati a pieno ritmo produttivo grazie alla migliorata fiducia dei clienti e all’ottima propensione all’acquisto di tutte le filiere di riferimento. Abbiamo l’obiettivo di chiudere con ricavi 1,4 miliardi di euro, in aumento del 40% rispetto ai 937 milioni dell’esercizio 2020/2021, e a 1,5 milioni di tonnellate spedite contro le precedenti 1,2 tonnellate». Obiettivi ambiziosi, ma realizzabili a sentire l’amministratore delegato di Abs Stefano Scolari, che tuttavia rileva il forte impatto dei costi dei materiali e dell’energia. «Basti considerare che un anno fa un megawattora di energia elettrica costava 50 euro, mentre oggi siamo arrivati a 418».

Gli obiettivi scontano dunque la pazza corsa dei prezzi, che a gennaio potrebbe indurre l’azienda a prolungare il periodo di fermo impianti e che, tuttavia, non induce il management di Abs a rivedere le proprie posizioni. Anzi, Scolari getta lo sguardo ancor più avanti. «Vogliamo aumentare la capacità produttiva oltre i 2 milioni di tonnellate di acciaio, grazie alla definitiva messa a regime del nuovo impianto vergella, e al contempo rafforzare il valore delle nostre produzioni, sviluppando nuovi prodotti – a marzo entrerà in funzione una nuova linea per la produzione di sfere d’acciaio destinate al settore minerario –, puntando sull’innovazione, la trasformazione digitale e la sostenibilità».

Un pacchetto che nel triennio varrà 400 milioni di investimenti complessivi, che impatteranno anzitutto sulla transizione energetica. A Cargnacco come a Sisak, in Croazia, dove «stiamo installando il Danieli Digital Melter, una rivoluzionaria tecnologia per la fusione dell’acciaio che permette, unica al mondo, l’utilizzo diretto di energie rinnovabili per le acciaierie elettriche. Un intervento, questo, che stiamo progettando anche per Cargnacco e che – sottolinea Scolari – rappresenta una vera rivoluzione di processo, che consente la produzione di acciaio verde». «Grazie a tutti gli investimenti in campo – prosegue l’Ad – nei prossimi tre, quattro anni saremo in grado di ridurre di circa il 30% le nostre emissioni».

All’impegno per la sostenibilità – da registrare anche la piantumazione, a margine del sito produttivo, di 120mila alberi – la società rivendica grande attenzione per le persone. «Per noi il capitale umano è il vero patrimonio aziendale» sottolinea la vicepresidente di Abs, Camilla Benedetti, rilevando il grande impegno dell’azienda sul fronte della formazione e della sicurezza: «Nel corso dell’ultimo anno sono state erogate oltre 22.000 ore di formazione e vengono costantemente fatti significativi investimenti in sicurezza. Questo ci ha consentito di mantenere gli indici di frequenza degli infortuni a meno della metà di quelli nazionali di settore. La nostra vision prevede nei prossimi tre anni investimenti in tecnologie e nuovi prodotti per 400 milioni di euro, ma è necessario supportare questa crescita anche con nuove competenze: nell’ultimo anno – ricorda la vicepresidente – abbiamo assunto circa 100 risorse specializzate ed in questo momento abbiamo oltre 50 nuove posizioni aperte».

I profili ricercati sono quelli legati a industria 4.0. «Cerchiamo figure orientate allo sviluppo personale e professionale, con attitudine alla tecnologia e all’innovazione, da inserire in un contesto dinamico». Il tema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro è per le aziende, compresa Abs, fondamentale tanto che l’azienda, come l’intero gruppo Danieli, sta «rinforzando la collaborazione con gli istituti tecnici e le Università – conclude Benedetti – per creare una coerenza tra percorso di studi e necessità, sempre in evoluzione, del mercato del lavoro». 

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