Valmassoi (Thema Optical): al Mido con il software per l’occhiale su misura

Virtual Eyewear Assistant, lo strumento tecnologicamente più avanzato per realizzare l’occhiale su misura è nato dal lavoro della Thema Optical di Domegge, azienda fondata nel 1993 in Cadore

Stefano Vietina

«La novità che portiamo a Mido sarà Vea, ovvero il Virtual Eyewear Assistant, lo strumento tecnologicamente più avanzato per realizzare l’occhiale su misura».

Nella sede della Thema Optical di Domegge, l’amministratore delegato Roberto Valmassoi osserva l’ultimo nato.

«Un totem che nasconde un software proprietario che abbiamo realizzato completamente in house. Se penso che il tutto nasce a Domegge, nel cuore del Cadore, sono davvero soddisfatto e orgoglioso». Thema Optical è stata fondata nel 1993 da Giorgio Valmassoi, che oggi ne è il presidente; alla guida dell’azienda c’è il figlio Roberto, amministratore delegato, mentre la figlia Giulia segue la rete commerciale americana e la sede di Miami negli Stati Uniti.

Per diversi anni la Thema Optical è stata una commerciale, importando minuterie ed occhiali dalla Cina; poi la decisione di riportare la produzione in Italia per le montature premium, ovvero fascia alta e lusso.

E di sviluppare anche ulteriori servizi per ottici, produzione on demand per i negozi, prodotti customizzati, accanto ovviamente a linee proprie che si prendono la gran parte della produzione.

«Diamo ai nostri clienti» prosegue Roberto Valmassoi «la possibilità di creare un loro prodotto customizzato. Così oggi Thema Optical è leader nel mercato private label, ma non per altre aziende del settore, bensì solo per ottici che vogliono brandizzare i loro occhiali». Nella sede di Domegge si trovano gli uffici e il reparto stile dell’azienda, mentre continua ad essere operativa la sede storica dove si effettua la produzione grazie a 79 collaboratori, con un’età media inferiore ai 40 anni.

Cos’è il Virtual Eyewear Assistant?

«Di un sistema biometrico-facciale che scansiona il volto del cliente, individuando ben 18 mila punti, così da ricostruire esattamente la forma dell’ovale; si ottengono in questo modo varie informazioni tra cui distanza interpupillare, distanza tempiale e calzata, arco del naso».

E dopo?

«La macchina seleziona nel campionario le montature con un fit corrispondente alle misure del viso del cliente, filtrando automaticamente i modelli disponibili nel punto vendita sulla base della scelta del cliente stesso, a cui si possono così far provare solo quelli che si adattano perfettamente al suo volto; se poi si vuole un colore diverso, nel giro di 24 ore lo facciamo recapitare all’ottico».

Dove istallerete questi totem?

«Presso gli ottici. Cento sono già stati richiesti e arriveranno nei prossimi giorni nei punti vendita».

Da cosa nasce questa ricerca?

«Dal desiderio di garantire al cliente il miglior occhiale possibile rispetto alla conformazione del suo viso. Questo è infatti fondamentale per vedere bene».

Quanti occhiali producete in un anno?

«Nel 2024 sono state circa 400. 000 le montature vendute in Italia, 25. 000 in America dover abbiamo una controllata».

Occhiali da vista o da sole?

«Il 90% dei nostri occhiali sono da vista. Per questo il canale di vendita che utilizziamo è soltanto quello degli ottici che, con la loro esperienza, garantiscono al cliente la miglior consulenza possibile. Perché oggi il vero problema non è fare gli occhiali, ma venderli».

Non avete uno spaccio aziendale?

«No».

E l’e-commerce?

«Solo BtoB, ovvero rivolto agli ottici, non alla clientela finale».

Quanti sono gli occhiali disponibili nel vostro campionario?

«Oggi nei nostri sistemi, grazie all’intelligenza artificiale, ci sono più di 800 milioni di diverse combinazioni, fra montature e colori; una possibilità di scelta molto importante che mettiamo a disposizione dei nostri clienti, gli ottici appunto».

Come è andato il 2024?

«In linea con il precedente, abbiamo chiuso con un fatturato attorno ai 15 milioni di euro».

E le prospettive per quest’anno?

«Sono fiducioso. Sul mercato italiano a gennaio abbiamo segnato un più 11% nelle vendite».

Quali sono i mercati principali oltre all’Italia?

«L’Italia è il mercato che ancora oggi assorbe la maggior parte della nostra produzione, circa il 75%; poi ci sono Paesi con distribuzione diretta, come gli Stati Uniti, seguito direttamente da mia sorella Giulia, Germania, Spagna Francia, Portogallo, Inghilterra».

Cosa rappresenta Mido?

«La manifestazione più importante del settore, senza alcun dubbio. L’occasione principale per l’incontro con i clienti nazionali e soprattutto internazionali. Quest’anno abbiamo anche rinnovato completamente il nostro stand». —

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