Annata record per Melinda e La Trentina, fatturato a 366 milioni di euro
In crescita anche la remunerazione media ai soci: 0,51 euro al chilo (+1,8%) per Melinda, 0,415 euro al chilo per La Trentina (+17,9%)
TRENTO. Annata record per Melinda e La Trentina, i due più importanti consorzi agricoli della regione Trentino Alto Adige che, alla viglia della prossima assemblea con i soci, in programma nel mese di novembre, hanno reso noti i risultati messi a segno nella stagione 2020/2021.
Un dato svetta su tutti: l’aumento della raccolta, nettamente in aumento rispetto alla stagione precedente, che insieme alla campagna commerciale si è tradotta in un fatturato da mettere in cornice, pari a 366 milioni di euro, in aumento del +9,5% rispetto ai 335 milioni della passata stagione.
Merito delle vendite, cresciute per effetto dell’aumento dei consumi delle famiglie in tempo di pandemia.
«L’annata si può davvero definire eccezionale – dichiara Paolo Gerevini, direttore dei consorzi -. Considerarla eccezionale, però non significa per noi che non si possa mai più ripetere. Gli sforzi di questo anno ci lasciano intravedere, salvo condizioni imprevedibili, un futuro concreto e sostenibile nel quale proseguire nel percorso strategico dei Consorzi Melinda e La Trentina teso a garantire più valore possibile ai propri soci attraverso lo sviluppo di tecnologia utile alla lavorazione del prodotto e l’introduzione di nuove varietà in grado di amplificare l’offerta nei confronti dei Consumatori. A questo si aggiungono le attività di comunicazione volte a promuovere le caratteristiche distintive dei due marchi».
Segno più anche per i volumi conferiti dai due consorzi, che sono cresciuti a doppia cifra, arrivando a 421.800 tonnellate di mele Melinda, + 12,5% rispetto al precedente esercizio, e a 1.726 tonnellate di ciliegie e piccoli frutti, mentre la Trentina ha messo insieme 55.100 tonnellate di mele, +12,9%, e 470 tonnellate di ciliegie e piccoli frutti.
Bene il bilancio delle mele Dop Val di Non, con soddisfazione condivisa dalle IGP Mele del Trentino, con costante crescita delle nuove varietà Club e le bio (14.500 tonnellate).
Melinda chiude l’anno con una remunerazione media dei soci di 0,51 euro al chilo (+1,8%), mentre per i soci de La Trentina la remunerazione per ii kg di mele commerciali conferite si colloca a 0,415 euro, in ulteriore miglioramento rispetto allo scorso anno, una delle migliori annate di sempre (+17,9%).
I costi globali, cumulativi, si attestano a 68,5 milioni di euro. Il personale dipendente rappresenta la voce di costo principale: 1.400 sono infatti le persone a libro paga dei consorzi che pesano sui bilanci per complessivi 37,4 milioni.
Quanto agli investimenti, si sono concentrati anche quest’anno nei settori che permettono ai due brand di guidare il mercato. Tra gli altri l’inserimento di nuove tecnologie con l’ammodernamento della sala lavorazione e selezione della Cooperativa AVN che la rende oggi la più moderna d’Europa. L’ampliamento dell’offerta, con l’introduzione delle nuove varietà e l’aumento del segmento bio. La qualità, con i controlli periodici, gli aggiornamenti tecnici e la formazione. La comunicazione, attraverso la quale poter raccontare l’unicità del territorio. E ancora, l’alleanza con le Apt locali per allargare la possibilità di offerta;, e sponsorizzazioni sportive quale segno della vicinanza ai valori nobili dello sport, e non ultimo, la sostenibilità, un vero e proprio asset gestionale ormai, capace di accrescere il valore del brand, a livello internazionale.
Il presidente del consorzio La Trentina, Rodolfo Brochetti, guarda al sistema congiunto di Melinda come a una scelta strategica e vincente, che «ci sta permettendo – spiega - anche di valorizzare sempre di più le nicchie di mercato dei prodotti ortofrutticoli di eccellenza del nostro territorio trentino. Gli esempi sono gli eccellenti risultati ottenuti dall’asparago bianco di Zambana, dalla susina Dop di Dro, dalle patate del Bleggio e dal kiwi dell’alto Garda. Una rete commerciale e marketing, quella di Apot (Associazione produttori ortofrutticoli trentini), specializzata quindi nel valorizzare i prodotti del territorio».
Soddisfatto dei risultati anche il presidente di Melinda, Michele Odorizzi: «Si chiude un’annata decisamente al di sopra delle aspettative, in termini di volumi raccolti e di ricavi. Il mercato continua a darci fiducia, nonostante la concorrenza e l’ingresso di nuovi produttori europei. Credo che la nostra forza consista proprio nella capacità dei nostri produttori di affrontare in modo coeso e fiducioso le reali difficoltà del mercato. Siamo ben coscienti che la crisi energetica e il conseguente aumento del costo delle materie prime, della logistica in generale, colpiranno presto anche il nostro settore, intaccando la marginalità già a partire dalla prossima stagione. Questo non ci deve spaventare, sono molte le sfide che abbiamo saputo affrontare nel corso degli ultimi anni puntando sempre a produrre eccellenze frutticole ad alto valore aggiunto in armonia con l’ambiente ed il territorio».
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