Area Science Park lancia Refiber per recuperare le barche dismesse

Ogni anno in Europa si producono 40 mila tonnellate di rifiuti in vetroresina, un materiale difficile da smaltire
Lorenzo Degrassi

Si stima che in Europa, ogni anno, vengano prodotte 40mila tonnellate di rifiuti in vetroresina. Il 90% delle barche da diporto ha lo scafo realizzato in questo materiale e, a fine vita, spesso questi relitti vengono abbandonati in discariche oppure ridotti in pezzi più o meno grandi.

Ad oggi, almeno in Italia, non esiste una filiera strutturata per la raccolta e la gestione delle barche dalla lunghezza compresa tra i 10 e i 24 metri. A farlo ci pensa la triestina Area Science Park, che oggi a Ecomondo 2023 presenta il progetto Refiber, un nuovo sistema nazionale per il riciclo di queste piccole imbarcazioni da diporto giunte a fine vita, realizzato in stretta collaborazione con l’azienda Innovando srl. Ecomondo è un evento internazionale di riferimento per l’economia circolare che si tiene ogni anno in questo periodo a Rimini.

Con il progetto Refiber, barche in genere risalenti agli anni Sessanta costruite in vetroresina, materiale composto da plastica e vetro di difficile trattamento, vengono riportate a nuova vita.

Il progetto nasce dal sistema Argo, frutto di un protocollo d’intesa siglato nel 2018 tra i ministeri dell’istruzione e dello sviluppo economico assieme alla Regione Fvg, con Area Science Park quale soggetto coordinatore. «Mettendo in rete competenze e infrastrutture tecnologiche – spiegano in Area- Argo è un nuovo sistema industriale basato sull'innovazione di processi e prodotti in grado di aumentare la produttività».

Refiber prevede un'ampia partecipazione di istituzioni pubbliche e di operatori privati lungo l'intera filiera tecnologica della costruzione delle barche da diporto. Il programma prevede il coinvolgimento di produttori e distributori di imbarcazioni da diporto, con l’obiettivo di dare una risposta concreta al problema ambientale della dismissione di scafi per i quali non esiste ancora in Italia una raccolta organizzata per lo smaltimento.

Ospitato da Innovando, azienda partner che sviluppa soluzioni per la gestione post-produzione e post-consumo dei rifiuti, il team del progetto Refiber spiegherà come il problema dell’abbandono della vetroresina possa trasformarsi in opportunità, attraverso l’attivazione di nuove filiere di riciclo, accompagnando il settore nautico verso una maggiore sostenibilità e tutela dell’ambiente.

La vetroresina rappresenta il 60% in peso di un’imbarcazione ed è la frazione più abbondante e di più difficile trattamento. «Per ricavare prodotti dal riciclo delle vecchie barche si stanno analizzando soluzioni come la triturazione e la lavorazione a freddo - ha spiegato Marcello Guaiana, coordinatore del progetto - dalle quali ricavare pianali per l'arredo bagno o per le cucine. Un altra ipotesi è quella di produrre, attraverso il riciclo, carbonio attivo utilizzabile nei filtri industriali fino al completamento del ciclo con la produzione di fibra di vetro originale».

Nel corso di Ecomondo, Area Science Park e Innovando organizzeranno la Tavola Rotonda “Un mare di vetroresina. Una prospettiva per una nautica sostenibile”, durante la quale esperti del settore discuteranno delle attuali barriere e delle soluzioni per una nuova gestione della vetroresina delle imbarcazioni a fine vita.

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