Arredissima rilancia Berloni con 40 showroom in tre anni

A Castelfranco il primo atelier inaugurato dal gruppo di Ottavio Sartori e Franco Rinaldi. Il marchio delle cucine acquistato all’asta dal gruppo trevigiano con un’offerta di 2 milioni

Toni Venturato

Dalla vendita all'asta per due milioni a nuovo protagonista del lusso made in Italy. La storia di Berloni, marchio storico delle cucine italiane che ha dominato il mercato negli anni Ottanta e Novanta, riparte dal Veneto grazie all'acquisizione da parte del gruppo Arredissima, che nell'ottobre 2023 ha rilevato all'asta il marchio con un'offerta di oltre 2 milioni. La rinascita parte da Castelfranco, dove ieri è stato inaugurato l’atelier Berloni, primo tassello di un ambizioso piano di espansione che prevede l'apertura di spazi dedicati in tutti i 27 punti vendita del gruppo Arredissima entro l'estate 2025.

Un'operazione che si inserisce in un momento particolarmente positivo per il gruppo veneto, che ha chiuso il 2023 con un fatturato di 100 milioni, registrando una crescita esponenziale rispetto ai 63 milioni del 2020, con incremento del 30% nel 2024 e l'obiettivo dichiarato di raggiungere i 200 milioni nel 2026. La strategia di rilancio del marchio Berloni si basa su un posizionamento di alta gamma, come dice Ottavio Sartori, co-fondatore del Gruppo Arredissima con Franco Rinaldi: «Il marchio, nel cuore e nell'immaginario degli italiani, di fatto non è mai davvero scomparso. Abbiamo creduto nel suo potenziale e nella capacità di posizionarsi ai vertici del mercato».

Il piano industriale prevede l'apertura di atelier Berloni di circa 200 metri quadrati ciascuno, caratterizzati da ambienti distinti dal resto dell'esposizione Arredissima. Un investimento che si inserisce in una strategia di crescita più ampia del gruppo, che prevede di superare i 40 showroom nel prossimo triennio. La solidità del progetto si riflette anche nell’occupazione: Arredissima conta attualmente oltre 600 dipendenti, il 60% dei quali sono donne, con un'età media di 35 anni, e le previsioni parlano di 200 nuove assunzioni entro la fine del 2025, considerando che ogni nuova apertura comporta l'inserimento di circa 20 risorse. Particolarmente significativo è l'approccio al mercato del gruppo veneto che, in controtendenza rispetto ai competitor, ha scelto di non vendere online, puntando sull'esperienza diretta con il consumatore e su servizi come il montaggio incluso nel prezzo. Una strategia che non ha risentito della flessione causata dal Covid, periodo durante il quale l'azienda ha reimpostato gli investimenti promozionali spostandoli dai centri commerciali al marketing digitale.

La territorialità del progetto Berloni si manifesta anche nella scelta dell'architetto asolano Michele Marcon per il design della nuova linea di cucine, con l'obiettivo di interpretare lo stile del marchio in chiave contemporanea. Un aspetto valutato in vista dell'espansione internazionale, mercato dove il brand Berloni godeva di ottima reputazione. «Dopo Castelfranco apriranno anche tutti gli altri atelier e a quel punto potremo seriamente iniziare a pensare di espanderci all'estero, dove il nome di Berloni era a sua volta molto conosciuto e apprezzato», conclude Sartori.

Al taglio del nastro ieri ha presenziato anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «La ripartenza di Berloni grazie al gruppo Arredissima rappresenta una garanzia per il Veneto che, con 180 miliardi di fatturato, è la seconda regione italiana per Pil. È la dimostrazione che valori fondamentali come talento, determinazione e forza di volontà, sono alla base di ogni percorso imprenditoriale di successo». 

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