Artusi, al via piano di crescita: «Ma non troviamo lavoratori»

Si prepara a un salto dimensionale il pastificio padovano Artusi che dal primo ottobre prossimo prossimo passerà dall’albo artigiano all’industria alimentare. Una crescita dimensionale resa possibile dall’ampliamento del sito produttivo di Casalserugo e dall’aumento di 12 unità di personale.
Un passaggio, quest’ultimo, meno scontato del primo. Se infatti l’investimento sui nuovi locali, 2 mila metri quadrati che saranno interamente destinati a magazzino e logistica, non deve fare i conti con particolari complessità, la ricerca di personale si sta rivelando per l’azienda una partita tutta in salita. Anche in campo alimentare il reperimento di personale è infatti un problema.
Il caso Artusi conferma. L’azienda è in cerca di una dozzina di nuovi dipendenti, da affiancare ai 30 già in forze, per potenziare produzione e confezionamento. Nonostante l’offerta sia quella di contratti a tempo indeterminato, la busta paga sia di 1.500 euro e le mensilità siano 14, la ricerca non sta dando i frutti sperati. «Abbiamo bisogno di nuove risorse, di nuove figure lavorative - spiega Enrico Artusi che guida l’azienda insieme al fratello Alberto -, ma le persone che si presentano per i colloqui, soprattutto i giovani, prendono paura dinnanzi alle ore lavorative, benché queste siano le stesse di tutte le altre aziende, vogliono le ferie a loro piacimento oppure non hanno un minimo di esperienza. Ci troviamo in difficoltà - continua - visto che vogliamo ampliare lo stabilimento e partire anche con l’e-commerce. Vogliamo ingrandirci perché la richiesta è parecchia e perché vogliamo usare le materie prime del nostro territorio proprio per aiutarlo a crescere e diventare sempre più competitivo». Materie prime recentemente integrate dal granchio blu, che il pastificio Artusi è stato tra i primi ad impiegare producendo un raviolo che è già un successo. Oggi il pastificio conta su una trentina di dipendenti, oltre allo stabilimento produttivo conta anche un negozio diretto nel centro di Padova e ne dovrebbe aprire un secondo a Verona nel 2024. Chiuderà il 2023 con un fatturato attorno ai 4,5 milioni di euro, in aumento del 20% rispetto al 2022. Maura Delle Case
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