Aspiag, il centro carni di Bolzano verso la chiusura: incertezza per i 120 lavoratori

BOLZANO. Forte preoccupazione per il futuro di circa un centinaio di dipendenti e una ventina di collaboratori, tra somministrati e impiegati dalle cooperative alimentari, di Aspiag, la società che gestisce il marchio Despar in Alto Adige e nel Nordest. Il loro posto di lavoro è a rischio a causa della sempre più probabile chiusura del centro carni di Bolzano, decisa dall’azienda. L’allarme è stato lanciato dal sindacato Filcams Cgil/Agb di Bolzano.
La situazione che alleggia attorno all’hub bolzanino non è nuova anzi, di un suo probabile smantellamento se ne vociferava già da tempo per via dell’apertura del nuovo polo logistico hi-tech costruito a Monselice, in provincia di Padova.
Inizialmente Aspiag, che vanta la bellezza di oltre 8.000 collaboratori e ha sfondato nel 2019 il muro dei 2,1 miliardi di euro fatturati, aveva sempre negato qualsiasi possibilità di trasferimento, ma pian piano sono iniziati diversi movimenti verso il Veneto, con le conseguenti chiusure di diversi reparti e le prime ombre che cominciavano ad incombere sullo stabilimento.
E nel limbo ora ci sono oltre cento lavoratori che non sanno che cosa riserverà loro futuro: “Al momento non c’è nessuna certezza di una qualsiasi garanzia occupazionale per i dipendenti altoatesini - puntualizza Antonella Costanzo, segretaria della Filcams -. La nostra più grande paura è quella di un improvviso procedimento di licenziamento collettivo, appena le norme vigenti lo consentiranno”.
Timori alimentati dal fatto che il sindacato non è mai riuscito ad avere un confronto diretto con l’azienda: “Come Filcams abbiamo più volte avanzato richieste di informazione e di avvio di un percorso per salvaguardare l’occupazione dei lavoratori, ma da Aspiag ci è sempre tornato indietro solo il silenzio”, spiega Costanzo.
Il sindacato ha lanciato così un appello a tutti i lavoratori coinvolti, di rivolgersi alla categoria per valutare qualunque proposta venga avanzata dall’impresa, così da poter essere assistiti e richiede a gran voce un tavolo di lavoro istituzionale tra le parti sociali coinvolte e l’azienda.
Il centro carni di Bolzano si trova attualmente nella zona industriale della città e ha iniziato la sua attività nel lontano 1997, subendo modifiche strutturali nel tempo come l’ampliamento degli spazi e l’adeguamento di quest’ultimi per l’ottimizzazione dei processi lavorativi. Comprende un laboratorio di sezionamento, di produzione e impianti tecnologici per la lavorazione delle carni.
Il nuovo polo veneto
Quello di Monselice è un progetto da oltre 300 milioni che è già stato definito come eccellenza dello sviluppo sostenibile e realizzato con logiche ecocompatibile e nel rispetto della natura. Il nuovo polo si chiama Agrologic, e si estende su oltre 320mila metri quadri di terreno nell’ex zona artigianale-commerciale di San Bortolo.
La struttura veneta infatti è stata realizzata tramite materiali come il verto e sono state disposte diverse aree verdi, oltre che siepi per ridurre l’impatto del rumore del traffico. Inoltre, dispone di un impianto fotovoltaico e di punti di ricarica per auto elettriche. Aspiag ha già aperto online diverse posizioni per trovare addetti al confezionamento di carni e salumi, e macellai esperti per la lavorazione.
Riproduzione riservata © il Nord Est