Aton, chi è l’azienda trevigiana che gestisce i sistemi digitali dei grandi retailer del lusso

Non solo catene di abbigliamento fashion, Aton ha un portfolio di clienti che annovera realtà come Aspiag, Granarolo, Kering Eyewear e Safilo, Amica Chips, Ovs e addirittura Banca d’Italia

Riccardo Sandre
Bundles of fibre optics used to carry high volumes of data.
Bundles of fibre optics used to carry high volumes of data.

Il 2021 è stato un anno di grande crescita per molte aziende, anche a prescindere dalle difficoltà della congiuntura, ma c’è chi ha dovuto fare i conti in maniera concreta con il fenomeno, a tratti molto serio, della carenza di componenti elettroniche.

È il caso della trevigiana Aton Spa che nel 2021 ha registrato una battuta d’arresto nella sua crescita che stima tra il 10 e il 15%, ma portando comunque a casa un fatturato pari a 14 milioni di euro (di poco sotto ai 14,3 milioni del 2020).

Un‘azienda che è capofila di un gruppo di società controllate con sedi a Treviso ma pure Torino e in Spagna dove Aton ha da poco acquistato da una grande multinazionale francese, già sua cliente, l’intera struttura che serve alcune catene della vendita di abbigliamento del segmento del lusso.

In Italia nel frattempo l'azienda può fregiarsi di un portfolio di tutto rispetto: tra i suoi clienti compaiono realtà come Aspiag, Granarolo, Kering Eyewear e Safilo, Amica Chips, Ovs e addirittura Banca d’Italia. Una società che può contare su di una redditività interessante (l’Ebitda era pari a 2,1 milioni di euro nel 2021 e 2,28 milioni nel 2020) e su un portafoglio ordini ancora inevasi da 21 milioni di euro e più. «Ci occupiamo di fornire soluzioni digitali per il settore della Gdo, per la logistica e per la gestione del cliente» spiega Giorgio De Nardi fondatore e presidente di Aton.

«Negli anni stiamo scommettendo sulla servitizzazione delle nostre proposte: di fatto i nostri clienti preferiscono ottenere un servizio chiavi in mano a fronte del pagamento di un canone piuttosto che organizzare una divisione aziendale che poi si avvale comunque di fornitori esterni. Ma per garantire un servizio completo non bastano i software, ci vuole l’hardware.

Nel 2021 abbiamo avuto molte difficoltà a reperire proprio alcuni di quei componenti necessari per completare la nostra offerta. Un problema che ci è costato, l'anno scorso, tra il 10 e il 15% del fatturato».

E tuttavia per il 2022 le prospettive del gruppo Aton sono più che positive. «Grazie ad alcune acquisizioni importanti fatte proprio nel 2021 sia in Spagna che a Novara in una società, Nexus, già pienamente integrata in Aton, contiamo di riprendere la nostra progressione nelle vendite e raggiungere i 20 milioni di euro di fatturato di gruppo già quest'anno» assicura l’imprenditore.

«Abbiamo un portafoglio ordini da 21,3 milioni di euro e richieste crescenti di servizi. Grazie ad un team di lavoro eccellente che ormai conta su più di 200 persone, con un’età media intorno ai 36 anni e quasi perfettamente bilanciato tra uomini e donne, siamo convinti di potere superare le difficoltà congiunturali del 2021 e proiettare l’azienda in una nuova fase di sviluppo che vedrà anche una nuova campagna acquisti in termini di giovani talentuosi da fare crescere».

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