Audi pronta a chiudere la fabbrica di Bruxelles. Dazi Ue sulle auto cinesi

Dopo l’annuncio di Volkswagen che in Germania chiuderà tre stabilimenti nel 2025, Audi ha annunciato la chiusura di una sua fabbrica di auto elettriche in Belgio. Inoltre l’Unione europea ha ufficialmente introdotto i dazi sulle auto elettriche cinesi, a partire dal 31 ottobre

La redazione

Due le notizie che ieri hanno tenuto banco sul fronte dell’automotive. Dopo l’annuncio di Volkswagen che in Germania chiuderà tre stabilimenti nel 2025, ieri Audi ha annunciato la chiusura di una sua fabbrica di auto elettriche in Belgio. Inoltre l’Unione europea ha ufficialmente introdotto i dazi sulle auto elettriche cinesi, a partire da domani, 31 ottobre.

La decisione di Audi

La direzione di Audi in Belgio ha dunque annunciato che la produzione nello stabilimento di Bruxelles terminerà il 28 febbraio 2025. L’impianto, che impiega circa 3 mila persone per la fabbricazione del Suv elettrico di alta gamma Q8 e-tron, ha risentito di un calo delle vendite e di costi di produzione troppo elevati nella capitale belga. La notizia è stata comunicata durante un consiglio straordinario con i sindacati. Ludovic Pineur, segretario permanente del sindacato Cne Industrie, ha dichiarato che «ci saranno alcuni servizi che continueranno a funzionare, come la manutenzione degli edifici e la contabilità». Ha inoltre riferito di un possibile «nuovo investitore, ancora non dichiarato ufficialmente», che «avrebbe manifestato interesse per lo stabilimento».

Si tratterebbe di «un produttore di veicoli commerciali», ha rivelato il sindacalista. «Non sappiamo ancora se questo investitore utilizzerà tutti i 58 ettari del sito, né quanti dei lavoratori attuali verranno assunti», ha avvertito Pineur.

Maggiori dettagli sono attesi durante il prossimo consiglio straordinario, previsto per il 12 novembre. Audi, che è una filiale del gruppo Volkswagen, ha confermato la decisione di chiudere l’attività produttiva a Forest, un comune di Bruxelles. Già a luglio, l’azienda aveva espresso l’intenzione di chiudere lo stabilimento a causa di una domanda in calo. Nonostante un rimbalzo delle vendite di auto elettriche in Europa a settembre, il settore rimane al di sotto dei livelli previsti: le vendite dei veicoli elettrici sono inferiori del 5,8% rispetto ai primi nove mesi del 2023, con molti potenziali acquirenti ancora esitanti a causa dei costi elevati di questi modelli.

I dazi alle auto cinesi

La Commissione europea ha deciso di imporre in via definitiva i dazi aggiuntivi fino al 35,3% sulle importazioni delle auto elettriche cinesi in risposta ai maxi sussidi elargiti da Pechino. Lo si legge nel regolamento di attuazione diffuso ieri dall’Ue.

La decisione, come previsto, sarà pubblicata oggi sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue e i dazi entreranno in vigore a partire da domani, 31 ottobre. Bruxelles si riserva comunque la possibilità di trovare un compromesso con Pechino nelle prossime settimane. Le tariffe stabilite da Bruxelles si attestano al 17% per il gruppo Byd, al 18,8% per Geely e al 35,3% per Saic.

Tesla, invece, dopo una valutazione individuale, sarà soggetta a un dazio del 7,8%. Per le altre aziende che hanno collaborato all’indagine Ue, il dazio aggiuntivo sarà del 20,7%, mentre per chi non ha collaborato è prevista la sovrattassa massima del 35,3%. Complessivamente, sommando i dazi già in vigore del 10%, le tariffe raggiungeranno il 45%.

L’adozione delle misure commerciali non mette comunque la parola fine sulla disputa. I contatti tra Bruxelles e Pechino continueranno per esplorare una soluzione negoziata nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio. —

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