Autamarocchi fa shopping: acquisisce la veneta Dissegna

Il dg della società triestina, Roberto Vidoni: «Autamarocchi chiuderà il 2024 con un preconsuntivo di circa 205 milioni di euro e li sommerà a quelli della F.lli Dissegna, pari a 63 milioni, dando vita ad gruppo significativo nel panorama della logistica italiana»

Franco Vergnano

La veneta Dissegna logistica è entrata nel perimetro della Autamarocchi di Trieste. L’intesa è stata resa nota con un comunicato di Oscar Zabai, presidente della Spa giuliana, e di Ilario Dissegna, Ceo della Fratelli Dissegna Srl di Rossano (Vicenza).

La società triestina ha acquisito la maggioranza di quella vicentina. Tra gli accordi parasociali c’è anche questo elemento non secondario: il Ceo Ilario Dissegna, insediato da diversi anni, continuerà a perseguire i programmi di crescita del player intermodale e promuoverà l’integrazione dei servizi con Autamarocchi di cui Ervino Harej è amministratore.

«Autamarocchi – racconta il suo direttore generale, Roberto Vidoni - rappresenta uno dei maggiori operatori del trasporto in Italia, presente in tutta Europa nei traffici su strada, intermodali, ferroviari e anche con navi traghetto Ro-Ro all’interno del Mediterraneo. Con quest’ultima tipologia di servizio risultiamo l’azienda leader nei collegamenti con la Turchia così come tra il Nord e Sud Italia. Con il controllo della Dissegna e l’integrazione dei servizi rafforziamo significativamente il trasporto intermodale su ferrovia attraverso le tre linee di traffico dai terminali italiani di Padova, Verona e Milano al Nord Europa (Colonia e Rotterdam)».

La società triestina amplierà anche il raggio d’azione al Regno Unito, alla Grecia ed alla Romania, Paesi nei quali era finora meno presente. «Autamarocchi – spiega ancora Vidoni - chiuderà il 2024 con un preconsuntivo di circa 205 milioni di euro e li sommerà a quelli della F.lli Dissegna, pari a 63 milioni, dando vita ad gruppo significativo nel panorama della logistica italiana in grado di competere su scala europea. Siamo certi che questa operazione non si limiterà alla mera somma delle attività».

Per Autamarocchi il 2022 era stato il migliore anno di sempre: in quel bilancio i ricavi consolidati erano arrivati a 202 milioni di euro, l’Ebitda a sfiorare i 18 e i profitti netti della Spa a superare i dieci milioni. Nel 2023 i ricavi, sempre di gruppo, erano scesi a 193,6 milioni di euro, l’Ebitda a 6,2 milioni mentre l’utile netto della Spa era stato di 5,5 milioni di euro.

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