Becue, la start up della “stecca” in carbonio, cresce e amplia la sede

L’azienda pordenonese, la prima e unica al mondo a progettare e produrre stecche da biliardo in fibra di carbonio, nel ‘22 ha messo a segno un +10% nei ricavi

Maura Delle Case
Ashley Burrows, giocatricie statunitense professionista di biliardo è uno degli ambassodors di Becue
Ashley Burrows, giocatricie statunitense professionista di biliardo è uno degli ambassodors di Becue

Si chiama Becue ed è la prima e unica azienda al mondo che progetta e costruisce stecche da biliardo interamente in fibra di carbonio. Un orgoglio tutto friulano con sede a Casarsa della Delizia dov’è nata nel 2016 dall’iniziativa di Alessandro Bressan e Michele Carniel che hanno saputo trasformare la grande passione per il tavolo verde in un’avventura imprenditoriale.

Elia Falaschi © 2021
Elia Falaschi © 2021

L’idea? Innovare tecnologicamente lo strumento principe del biliardo, la stecca, realizzandola in fibra di carbonio. «Innovazione, ricerca ed entusiasmo sono ancora oggi le basi del nostro lavoro – spiega Alessandro Bressan, contitolare di Becue – i nostri prodotti sono conosciuti per le loro prestazioni straordinarie unite ad un design unico e raffinato, caratteristiche che stanno conquistando tutto il mondo, a partire dagli Usa (primo mercato per Becue), passando per Giappone e Nord Europa».

Elia Falaschi © 2021
Elia Falaschi © 2021

A distanza di 6 anni dall’avvio, l’azienda è arrivata a occupare 5 persone, a sfiorare il milione di euro di ricavi, in crescita del 10% l’anno scorso sul precedente, e si prepara ad ampliare la superficie aziendale, nell’ambito dello stesso fabbricato che già la ospita, grazie a un accordo stretto con la trevigiana Sogeicom, proprietaria dell’immobile, dove saranno realizzati un nuovo impianto di verniciatura, un ampio show-room e studi di posa per realizzare i contenuti multimediali destinati alla promozione internazionale dei prodotti.

Elia Falaschi © 2021
Elia Falaschi © 2021

«Un segnale positivo – prosegue Bressan, commentando l’aumento dei ricavi messo a segno l'anno scorso – arrivato dopo la flessione economica causata dalla pandemia, un periodo di rallentamento forzato che però ci ha dato modo di ripianificare l’attività, ottimizzando processi e risorse, al fine di rispondere nel migliore dei modi alle sfide del mercato internazionale. I risultati registrati nell’anno appena concluso ci hanno dato ragione, tanto da trovarci nella condizione di dover ampliare gli spazi produttivi ed espositivi, aprendo così nuove opportunità lavorative – conclude l'imprenditore –: siamo infatti alla ricerca di nuove risorse da introdurre nella nostra squadra operativa».

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