Beltrame, anno record ricavi a 2,2 miliardi. E sull’acciaio green punta 200 milioni

L’ad Ruella: «Piano di decarbonizzazione e investimenti in rinnovabili». Carlo Beltrame: «In Romania la prima acciaieria a zero emissioni»

Roberta Paolini

Siderurgia verde. L’ambizione di non considerare questa affermazione un ossimoro è tutta italiana. Afv Beltrame Group, che si lascia alle spalle un 2022 record con ricavi a oltre 2,2 miliardi, è uno dei gruppi siderurgici più antichi del paese ora a questa scommessa ha dato un nome. Si chiama Chalibria ed è un acciaio certificato “carbon neutral”.

In cui il processo produttivo deve seguire una serie di standard che ne garantiscano l’effettiva sostenibilità, con una riduzione delle emissioni di anidride carbonica e la compensazione di quelle non eliminabili nel processo di produzione.

«Abbiamo messo in pista un investimento in cinque anni di circa 200 milioni di euro, un articolato piano di decarbonizzazione - spiega Raffaele Ruella, ad di AFV Beltrame Group – e poi soluzioni all’idrogeno ancora non applicabili, ma il collegamento con i centri di ricerca e le università aiuta in questa direzione».

«Attraverso Chalibria vogliamo trasmettere la strategia di sostenibilità del gruppo - aggiunge Carlo Beltrame, head of group business development e Country Manager di Francia e Romania. Possiamo essere considerati oggi il primo produttore in Francia adempiente alla legge contro il greenwashing, grazie al nostro acciaio certificato».

© Giovanni De Sandre
© Giovanni De Sandre

Questo è il punto di arrivo di un percorso che comprenderà ancora molti altri obiettivi. Nonostante le emissioni generate durante le attività del Gruppo, siano, infatti, al sotto delle medie internazionali ed europee di settore, l’azienda intende migliorare ancora le proprie performance con un taglio del 40% al 2030.

«Non è un’operazione semplice – sottolinea Ruella - tre acciaierie, 12 laminatoi, abbiamo impianti importanti, ma i numeri ci danno ragione: emettiamo 0,57 kg di co2 per chilogrammo di lavoro finito, rispetto ad una media di 0,69 Kg per i forni elettrici e con una media per la siderurgia mondiale di 2,1 kg per le produzioni con alto forno». Tra gli investimenti fatti e in pipeline c’è la sostituzione dei forni di riscaldo, che finora hanno coinvolto stabilimenti in Francia, Svizzera e Romania, la sostituzione di materiali naturali con materiali di recupero con i polimeri, cosa che già avviene nell’impianto di Vicenza, il riutilizzo della scoria bianca al posto della calce e gli investimenti nella costruzione di impianti fotovoltaici, in consorzio con altri gruppi industriali, Beltrame sta realizzando grandi parchi fotovoltaici in Sicilia, Abruzzo e Lazio.

COPYRIGHT PROTECTED IMAGE.CONTACT carlo@ninety9.it
COPYRIGHT PROTECTED IMAGE.CONTACT carlo@ninety9.it

E non è l’unica ambizione. Perché in Romania Beltrame sta investendo per realizzare la prima acciaieria a zero emissioni. Ad occuparsi in prima linea dell’operazione è Carlo Beltrame, figlio del presidente del gruppo vicentino Antonio. «Nel 2018 avevamo iniziato a studiare un progetto di acciaieria con laminatoio greenfield, il paese non aveva più un produttore locale e importava 1 milione e mezzo tonnellate. Poi con il Covid avevamo congelato l’investimento, mentre studiavamo con Danieli la tecnologia da implementare. In seguito, abbiamo avuto l’opportunità di rilevare uno stabilimento in amministrazione controllata, abbiamo fatto un’offerta per poi firmare a marzo del 2022». Dall’anno scorso Beltrame sta lavorando al progetto di revamping, «abbiamo investito in 12 mesi 14 milioni senza considerare le risorse per l’acquisto, quest’anno ne metteremo altri 20 e l’anno prossimo 25 milioni».

COPYRIGHT PROTECTED IMAGE. CONTACT carlo@ninety9.it
COPYRIGHT PROTECTED IMAGE. CONTACT carlo@ninety9.it

Alla fine del revamping, nel 2026, sarà un’acciaieria da 700 mila tonnellate, 300/330 milioni di capex, ma soprattutto sarà «la prima acciaieria al mondo con alimentazione diretta da fotovoltaico, con il più basso livello di emissioni a livello mondiale» dice Beltrame.

Riproduzione riservata © il Nord Est