Benetton, via al nuovo corso: la famiglia è fuori dal Cda

L’assemblea ha nominato Christian Coco presidente e Claudio Sforza Ad. Per la prima volta nessun membro della dinastia di Ponzano è in azienda
Giorgio Barbieri

È iniziato il nuovo corso di Benetton Group dove, per la prima volta dal 1965, nel board non compare più nessun membro della famiglia. L’assemblea dell’azienda di Ponzano ha approvato ieri il bilancio 2023 e ha nominato consiglieri di amministrazione della società Christian Coco, nel ruolo di presidente, Andrea Pezzangora e Claudio Sforza.

Il consiglio di amministrazione, che si è riunito subito dopo, ha poi nominato Claudio Sforza amministratore delegato conferendogli le deleghe esecutive. L’assemblea ha anche approvato il bilancio consuntivo 2023 con un fatturato pari a 1,098 miliardi di euro e l’Ebit in negativo per 113 milioni. Nel 2023 è stata quindi registrata una perdita netta di 230 milioni (dovuta anche a 150 milioni di svalutazioni) mentre il patrimonio netto si attesta a 105 milioni.

L’azionista Edizione, come era già emerso nelle scorse settimane, supporterà il piano di riorganizzazione e rilancio di Benetton Group stanziando 260 milioni di euro nei prossimi anni.

Per il gruppo di Ponzano si chiude definitivamente un periodo ad alta tensione innescato dalle durissime parole del fondatore Luciano nei confronti del management, in particolare dell’amministratore delegato Massimo Renon.

Il regno dei maglioni colorati di Ponzano ha quindi messo nero su bianco quello che già di era intuito dopo il confronto dell’ultimo board, quello in cui si sono approvati i conti, in rosso.

Nell’occasione Renon e il gruppo hanno raggiunto un accordo, in base al quale il manager ha lasciato consensualmente l’azienda alla fine del mandato.

«Con la piena approvazione del Bilancio 2023, avvenuta all’unanimità e in un clima di trasparenza e collaborazione, l’azienda e l’Ad uscente hanno preso reciprocamente atto della chiusura di un ciclo».

Da ieri è dunque iniziata una nuova fase che avrà come obiettivo il rilancio degli United Colors, dopo gli ultimi anni di difficoltà provocati dalla crisi del modello di business. La crisi del retail mondiale, la pandemia e le tensioni internazionali hanno infatti lentamente ma progressivamente eroso prima e ultima riga del conto economico.

E per provare a rimettere in carreggiata il gruppo di Ponzano è stato chiamato Claudio Sforza, scelto personalmente da Enrico Laghi, amministratore delegato di Edizione, un manager che negli ultimi anni ha ricoperto ruoli di alto profilo in grandi aziende pubbliche e private, in diversi settori industriali: da Astaldi a Poste, passando per Ilva, Telecom e Wind. Un manager dalle riconosciute competenze finanziarie e industriali, che dovrà risanare e rilanciare.

Edizione, come detto, supporterà il piano di riorganizzazione e rilancio di Benetton Group stanziando 260 milioni nei prossimi anni. Una prima tranche del piano, pari a 150 milioni è già stata messa a disposizione. Risorse che serviranno a Sforza per dare il via al piano di riorganizzazione e ristrutturazione per i prossimi 12 mesi. Negli scorsi tre anni Edizione ha stanziato 350 milioni a favore delle attività di Benetton.

Ma l’assemblea di ieri ha visto anche una svolta storica, per quanto attesa: per la prima volta dal 1965, quando i fratelli Luciano, Giuliana, Gilberto e Carlo diedero vita agli United Colors, in azienda non ci sarà alcun membro della famiglia trevigiana.

Dopo l’addio del fondatore Luciano, la società è ora diventata un’azienda completamente managerializzata controllata al 100% da Edizione Holding e dove la famiglia resterà fuori dal consiglio ritagliandosi un mero ruolo di azionista. Una vera e propria rivoluzione.

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