BF scommette su EcorNaturaSì: «Una filiera al 100% biologica»

La holding investe 25 milioni per entrare con l’11,27% nella società di Conegliano. Brescacin: «Ora investimenti dopo anni difficili». Vecchioni: «Tuteliamo i territori»
Giorgio Barbieri

«Il più importante gruppo agroindustriale italiano e una grande realtà specializzata nel biologico come NaturaSì si uniscono con l’obiettivo di generare valori. Non solo economici, ma che riguardano la tutela dei territori e delle comunità di riferimento». Con queste parole Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF, spiega l’accordo che prevede l’ingresso della holding in NaturaSì con l’11,27% dopo aver messo 25 milioni di euro nell’aumento di capitale per il rilancio della catena veneta dei supermercati biologici.

BF è una holding quotata che controlla, tra gli altri, la società agricola Bonifiche Ferraresi e che vede nel suo capitale Sergio Dompé, Eni e Intesa Sanpaolo. «Veniamo da un anno difficile a causa dell’aumento dei tassi e del costo delle materie prime», sottolinea Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì, «grazie a questa operazione possiamo riprendere a investire nella rete di vendita: a febbraio apriremo un negozio a Roma a Trastevere e vorremmo aprire nuovi negozi anche a Milano».

Il Gruppo Naturasì, fondato da Brescacin una quarantina d’anni fa a Conegliano dove aprì un piccolo negozio di prodotti biologici chiamato Ariele, oggi si occupa del commercio, anche online, e della distribuzione all’ingrosso e al dettaglio di prodotti alimentari biologici, biodinamici e naturali, avvalendosi di oltre 300 negozi.

Nel 2022 il Gruppo Naturasì ha rilevato un valore della produzione consolidato di circa 406 milioni, un Ebitda consolidato di 15,2 milioni, un indebitamento netto di circa 54 milioni e perdite pari a 5 milioni. La nuova collaborazione permetterà di accrescere la disponibilità di prodotti biologici italiani, visto che gli oltre novemila ettari di filiera bio di NaturaSì affiancheranno i 2.300 ettari bio e i 300 ettari in conversione da parte di BF.

«Per noi», aggiunge Vecchioni, «questa rappresenta un’iniziativa importantissima per lo sviluppo di nuove linee 100% italiane e biologiche. Le svilupperemo attraverso le nostre competenze, il polo agrifood di BF composto dai nostri 12 stabilimenti certificati per le lavorazioni biologiche, i circa tremila ettari biologici di proprietà unito alle competenze di marketing specifiche anch’esse fondamentali per raggiungere e incrementare il numero dei consumatori italiani. Che sono attenti ai principi di italianità nelle filiere biologiche». Il patto parasociale prevede, tra l’altro, che un membro del Cda di Naturasì sia designato da BF, che un membro del comitato strategico nominato all’interno del Cda di Naturasì sia scelto da BF e che un membro del collegio sindacale di Naturasì sia designato da BF.

«La nuova partnership», sottolinea poi Brescacin, «non avrà solo ripercussioni economiche legate alla fornitura di materie prime e prodotti ma intende inserire un elemento culturale importante nella realtà agricola nazionale. Le esperienze ed il know how delle due aziende saranno da stimolo alla valorizzazione dell’agricoltura sana. E vorremmo creare insieme esempi virtuosi per coinvolgere giovani, consumatori, investitori a sostegno di una nobilissima e meravigliosa attività com’è l’attività agricola».

L’operazione dovrebbe rappresentare uno strumento per chiudere anni difficili per NaturaSì e puntare al rilancio. Il 2022, con a disposizione una rete di 124 negozi diretti e 198 partecipati e affiliati, si è chiuso in perdita per 5,7 milioni. Situazione frutto dell’aumento spropositato dei costi dell’energia, ma anche degli imballaggi e dei trasporti, e della necessità di aumentare le scorte per i colli di bottiglia lungo le filiere. Difficoltà a cui la società ha risposto, con un primo aumento di capitale di 5,5 milioni. «Ora possiamo riprendere a investire», conclude Brescacin, «grazie all’ingresso di una società solida che porta con sé anche un importante appeal politico».

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