Bios Line è pronta per il partner finanziario, alla porta c’è la Palladio di Meneguzzo

A prendere in considerazione il dossier e ad affacciarsi alla porta di Bios Line ci sarebbero alcuni fondi sul tavolo ci sarebbe un'operazione di minoranza (su circa il 40%) sulla base di una valutazione di 100 milioni di euro per l'intero gruppo Bios Line

Paolo Tramonti, Bios Line
Paolo Tramonti, Bios Line

PADOVA. I fondi sono pronti ed in competizione per entrare nel capitale di Bios Line per sostenere la crescita della società padovana degli integratori. Secondo indiscrezioni, riportate da Il Sole 24 Ore, sarebbe infatti alla fase finale un processo competitivo gestito dall'advisor Mediobanca. Sul tavolo una quota di minoranza del gruppo veneto, pari al 40 per cento del capitale circa, per una valutazione complessiva del gruppo di 100 milioni di euro. 

A prendere in considerazione il dossier e ad affacciarsi alla porta di Bios Line ci sarebbero alcuni fondi sul tavolo ci sarebbe un'operazione di minoranza (su circa il 40%) sulla base di una valutazione di 100 milioni di euro per l'intero gruppo Bios Line. In campo Nb Aurora, Peninsula Capital, l'investment company francese Sofina e il gruppo Palladio. Ma sarebbe proprio la holding che fa capo a Roberto Meneguzzo che sarebbe in pole position per entrare nel capitale del gruppo di Paolo Tramonti. Bios Line ha archiviato con un fatturato di oltre 30 milioni di giro d'affari e una marginalità superiore al 20 per cento nell'esercizio 2020, ma soprattutto ha una cassa per svariati milioni prodotta grazie al cash flow generato. 

La società fondata da Roberto Meneguzzo cira 40 anni fa ha nel comparto private equity circa una decina di partecipate tra cui tra cui Fila, il gruppo leader negli articoli da disegno e Rina attiva nel settore dei servizi di certificazione. Recentemente ha stretto un accordo per entrare nell’aerospace acquisendo una quota di Ala prossima alla quotazione su Aim.

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