Borromini avvia l’iter per 45 licenziamenti
I lavoratori e le lavoratrici della Borromini, ricevuta la notizia, hanno incrociato le braccia dando il via a uno sciopero spontaneo
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Il 26 febbraio è stata inviata alle organizzazioni sindacali la comunicazione via Pec di avvio della procedura per il licenziamento collettivo dei 45 lavoratori della veronese Borromini di Colognola ai Colli (stampi per vetro e plastica), nonostante le richieste della Fiom e anche dell'assessora regionale al lavoro Mantovan durante l'incontro all'Unità di crisi della scorsa settimana.
I lavoratori e le lavoratrici della Borromini, ricevuta la notizia, hanno incrociato le braccia dando il via a uno sciopero spontaneo. «Dopo l'incontro in Regione speravamo che uno spiraglio si fosse aperto, che il referente dei fondi portoghesi proprietari della Borromini (e delle Vetrerie Riunite) presente avesse capito quali fossero le richieste delle istituzioni. Questa decisione rende esplicito il totale spregio di questi fondi per il governo che in questi anni ha elargito loro oltre 47 milioni di fondi pubblici» ha commentato Martino Braccioforte, segretario generale della Fiom di Verona, dopo l'arrivo della comunicazione di licenziamento collettivo.
«A questo punto non possiamo che pensare che questi soldi non siano stati usati per risanare e spingere la Borromini o le Vetrerie Riunite, visto che anche lì un forno è stato chiuso e la Filctem non ha ancora visto alcun piano industriale che spieghi il perché di queste scelte - ha proseguito - ma che possano essere stati presi e usati per comprare una vetreria in Cina insieme al gruppo Sismet investendo ben 7 milioni di euro. Guardando nel complesso la situazione di Vetrerie Riunite e di Borromini l'ipotesi più realistica è che questi portoghesi abbiano realmente comprato per dismettere e per speculare anche grazie ai soldi pubblici a loro elargiti».
Per protestare anche contro la chiusura di uno dei due forni delle Vetrerie Riunite a Colognola, la Filctem, sigla Cgil della gomma plastica, ha indetto uno sciopero di 8 ore e i lavoratori di entrambe le realtà si ritroveranno in presidio domani davanti alla Borromini in concomitanza con lo sciopero unitario dell'industria metalmeccanica per il rinnovo del contratto.
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