Brennero, con i lavori a Lueg perdite fino a 640 milioni

Lo studio di Uniontrasporti in vista dell’apertura dei cantieri dal primo gennaio. Il traffico pesante si sposterà sugli altri valichi: il 24,5% andrà verso il Tarvisio

Giorgio Barbieri

Si fa sempre più salato il costo per il settore dell’autotrasporto a causa delle nuove limitazioni sull’asse del Brennero che entreranno in vigore a partire dal primo gennaio. In un recente studio di Uniontrasporti, presentato alla Camera di commercio di Bolzano, si stima che i lavori di messa in sicurezza del Ponte di Lueg, sul tratto austriaco dell’autostrada, costeranno al settore dai 93,5 a 327,3 milioni di euro all’anno in termini di tempo e costi dovuti alla congestione.

Impatto sul sistema paese

Il conto raddoppia per il sistema paese se si prende in considerazione anche la congestione subita dal traffico leggero, con un conto complessivo che va da 174 milioni di euro all’anno fino ad arrivare, nel "Worst case", a 640 milioni di euro all’anno. Lo studio stima anche che il 24,5% degli autotrasportatori che decideranno di evitare il Brennero si sposteranno al Tarvisio, aumentando così il traffico pesante anche in Friuli Venezia Giulia.

 

Dichiarazioni di Uniontrasporti

Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti, società in house del sistema camerale italiano, ha dichiarato: «La capacità naturale di transito del Brennero è già stata ridotta in questi anni di oltre il 50% da decisioni austriache contro le quali si è mosso da tempo il nostro governo. Le ulteriori restrizioni, determinate dai lavori sul Ponte Lueg, appesantiranno la situazione con riflessi negativi sia sui flussi turistici sia su quelli commerciali. E potrebbero portare numerosi partner a interrompere contratti e relazioni con le nostre imprese, con il rischio di non tornare indietro una volta completate le opere».

Limitazioni annunciate da Asfinag

Nei giorni scorsi, Asfinag, l’autorità austriaca responsabile dell’autostrada, ha annunciato che il ponte sarà percorribile a una sola corsia fino al completamento della nuova opera e ha deciso di lasciare due corsie percorribili per circa 170 giorni all’anno in direzione sud e per 160 giorni in direzione nord. Lo studio stima che senza il divieto notturno, il flusso medio veicolare passerebbe dagli attuali 556 veicoli/ora a 339 veicoli/ora, molto vicino al valore imposto dal sistema di dosaggio austriaco.

Riduzione della capacità autostradale

Secondo lo studio, il 50% della capacità teorica annuale dell’autostrada è inutilizzabile, limitata dal divieto notturno (32%), dal divieto del weekend (16%), da divieti specifici per alcuni mezzi pesanti e dal sistema di dosaggio (2%). Nonostante sia un asse fondamentale per l’export italiano con 2,4 milioni di veicoli pesanti all’anno che trasportano quasi 39 milioni di tonnellate di merci, per un valore stimato in poco meno di 150 miliardi, nel 2023 i volumi sono calati: le merci trasportate su strada sono diminuite del 3,5% e quelle su ferrovia del 12%.

Scenari futuri 

Lo studio ipotizza due scenari a partire dal primo gennaio. Nel primo scenario, la capacità è ridotta del 50% con poco meno del 90% del traffico commerciale che resta sull’asse autostradale del Brennero, con significativi aggravi di tempo e di costi, mentre il residuo

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