Budapest 2023, è veneto il tetto dello stadio dei mondiali di atletica

Si tratta di un’imponente e complessa tensostruttura metallica ricoperta da una membrana in fibra di vetro dal peso di 500 tonnellate, l’equivalente di un Boeing 747. Impegnate nell’opera sono state due aziende vicentine: la carpenteria Lanaro Steel Technology di Breganze e la Zincheria Valbrenta di Bordignon Group di Rosà

Federico Piazza

È made in Veneto la copertura del nuovo stadio National Athletics Center di Budapest che ospiterà i mondiali di atletica leggera in programma dal 19 al 27 agosto 2023 nella capitale ungherese. Impegnate nell’opera sono state due aziende vicentine: la carpenteria Lanaro Steel Technology di Breganze e la Zincheria Valbrenta di Bordignon Group di Rosà.

Si tratta di un’imponente e complessa tensostruttura metallica ricoperta da una membrana in fibra di vetro PTFE dal peso complessivo di 500 tonnellate, l’equivalente di un aereo Boeing 747. La copertura a balzo proteggerà dal maltempo o dal sole eccessivo i 40mila spettatori che il National Athletics Center (Nemzeti Atlétikai Központ in ungherese) può contenere.

La struttura della copertura è stata concepita secondo il principio della ruota a raggi della bicicletta. Per fornire la rigidità necessaria i cavi sono tenuti separati da una serie di puntoni di acciaio, attraverso un complesso sistema di funi in acciaio ad alto rendimento collegate da particolari connettori studiati ed ingegnerizzati per poter essere ricavati da laminati elettrosaldati: una soluzione innovativa, capace di ridurne l’impatto sui costi e sui tempi di fornitura.

I connettori in acciaio (7 tonnellate l’uno) che fanno da supporto per la copertura a sbalzo dell’impianto sportivo sono stati realizzati a Breganze da Lanaro Steel Technology, azienda con un fatturato intorno agli 8 milioni di euro con esperienza ultra trentennale in strutture metalliche e tetti retrattili per grandi opere civili, commerciali, industriali, infrastrutture di trasporto ed energetiche, parchi di divertimento.

I connettori sono stati poi zincati a caldo nella più grande vasca di zincatura d’Europa, che ha una portata di 30 tonnellate di peso, presso la sede di Rosà di Bordignon Group.

«Per noi è un grande onore essere presenti all’appuntamento sportivo in rappresentanza della grande capacità italiana nella realizzazione di maxi opere», dichiara Diego Bordignon, presidente di Zincheria Valbrenta, attiva sul mercato da cinquant’anni, la più storica delle cinque società che compongono Bordignon Group in Veneto, Trentino, Friuli e Romania (fatturato consolidato di 52 milioni di euro nel 2022, +19% sul 2021, oltre 300 dipendenti).

«Siamo sempre più convinti che la zincatura sia il trattamento più ecosostenibile ed efficace per rendere eterne strutture come queste, che non avranno più bisogno di manutenzione per la loro futura gestione. Poter metter in mostra il nostro lavoro in un contesto internazionale di questo livello in rappresentanza dell’Italia è motivo di orgoglio».

Riproduzione riservata © il Nord Est