Calearo Antenne accende il radar sul mercato Usa

Il Gruppo ha chiuso il 2021 con un fatturato di 99 milioni di euro, in ripresa dopo il 2020, sebbene ancora sotto il 2019. Pesa il rallentamento nella produzione mondiale di veicoli a causa della forte carenza di microchip

Federico Piazza
La sede di Isola di Calearo
La sede di Isola di Calearo

VICENZA. Antenne puntate sugli Stati Uniti per Calearo. Il Gruppo vicentino produttore di dispositivi per la connettività in ambito automotive ha infatti il mercato Usa nel mirino.
«In Texas abbiamo già un hub logistico. E per essere più vicini ai clienti e supportare la crescita in Nord America vogliamo quanto prima sviluppare anche un centro di supporto tecnico-commerciale, e in prospettiva poi magari un sito produttivo», afferma Eugenio Calearo Ciman, consigliere di amministrazione di Calearo Antenne spa. «In Usa abbiano approcciato nuovi potenziali clienti nei trasporti pesanti che sono molto interessati alla nostra tecnologia ma ci chiedono una presenza diretta nel Paese».
L’automotive è di gran lunga il primo ambito di applicazione dei dispositivi Calearo: 80% veicoli ordinari, 15% veicoli speciali (camion, agricoltura, movimento terra, supercar, taxi, forze dell’ordine), 5% extra mobilità come per esempio smart metering per le multiutility (diversificazione su cui Calearo intende investire). I principali clienti sono i gruppi Volkswagen, Stellantis e Renault-Nissan-Mitsubishi.

La sede in Slovacchia di Calearo
La sede in Slovacchia di Calearo

Tre i siti industriali: la sede storica di Isola Vicentina con produzione ad alto valore aggiunto, sede direzionale e centro R&S; Samorin in Slovacchia dove si concentra la produzione dei circuiti elettronici per servire l’importante area centro-orientale dell’automotive europeo; Tunisia per cavi e cablaggi. A cui si aggiungono centri logistici in Texas, India e Cina.
Le tecnologie di Calearo gestiscono flussi dati, anche molto complessi, in entrata e in uscita dai veicoli: ricezione, elaborazione, trasmissione. «Le aree di sviluppo su cui si punta maggiormente nell’evoluzione della smart mobility nei prossimi anni sono guida autonoma e semi autonoma (percezione dell’esterno del veicolo: ostacoli fissi, ostacoli mobili, semafori, etc.), infotainment (esperienza al di fuori della guida all'interno del veicolo), applicazioni car sharing (gestione dati a bordo)», nota Calearo Ciman.

Il Gruppo ha chiuso il 2021 con un fatturato di 99 milioni di euro, in ripresa dopo il 2020, sebbene ancora sotto il 2019. Pesa il rallentamento nella produzione mondiale di veicoli, a causa della forte carenza di microchip che impedisce la programmazione in tempi certi. «Indirettamente anche noi stiamo risentendo molto del problema globale dei semiconduttori, perché anche se la carenza e il forte aumento dei prezzi non riguarda quelli che utilizziamo noi, i nostri clienti quando rallentano o improvvisamente bloccano la produzione nei loro stabilimenti sospendono anche gli ordini da noi».

Lo stabilimento di Calearo in Slovacchia
Lo stabilimento di Calearo in Slovacchia

Calearo Ciman, per far capire la situazione, spiega che nella filiera del settore gli ordinativi di componentistica venivano di regola stabiliti con una proiezione di 45 settimane, con fluttuazioni in genere minime durante l’anno. «In teoria noi adesso a febbraio dovremmo vedere cosa fare a inizio dicembre. Ma la realtà in cui ci siamo trovati a operare nell'ultimo semestre è di ricevere per esempio una comunicazione il venerdì pomeriggio che ci avvisava che la settimana successiva un certo brand nostro cliente avrebbe sospeso la produzione per due giorni, che significa un calo del 40%, senza alcuna possibilità di pianificazione perché è la stessa casa automobilistica a non avere visibilità della disponibilità di componenti per le sue linee».

Il centro di ricerca di Calearo
Il centro di ricerca di Calearo

Se già è difficile fare previsioni nel breve periodo, nel medio-lungo diventa un esercizio accademico. Anche perché il settore dell’auto è interessato da un processo di transizione in chiave green e di incertezza su quali tecnologie puntare.

Osserva Calearo Ciman: «Pre-pandemia la produzione globale di auto era di poco superiore a 90 milioni di unità l'anno, nel 2020 e 2021 si è scesi a 72-73 milioni, ora ci si aspetta per il 2022 volumi di circa 83 milioni di veicoli e un superamento del livello pre-pandemia solo nel 2023. Per poi avere un'impennata nel 2024 e 2025 ma onestamente se credo poco alle proiezioni sul mese, figuriamoci sul triennio…».

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