Calligaris, un altro bilancio record: ricavi a 250 milioni

Nel 2022 il fatturato di gruppo si è attestato a 250 milioni di euro, +8,3% sul 2021, e con un Ebitda di oltre 47 milioni, anche questo in crescita rispetto ai 46 dell’anno precedente

Maura Delle Case

Nel 2022 si conferma il trend di crescita del gruppo Calligaris che dopo aver chiuso il 2021 a 230 milioni di ricavi, spinto dal rimbalzo post Covid vissuto dal settore del mobile, manda in archivio un altro esercizio con risultati preceduti dal segno più. Nel 2022 il fatturato di gruppo si è attestato a 250 milioni di euro, +8,3% sul 2021, e con un Ebitda di oltre 47 milioni, anche questo in crescita rispetto ai 46 dell’anno precedente.

Il gruppo friulano, che ha il suo headquarter a Manzano, nella “capitale“ dell’ex triangolo della sedia, si conferma costar le prime 10 aziende dell’arredamento made in Italy, forte di 5 aziende - Calligaris, Fatboy, Connubia, Ditre Italia e Luceplan - e 600 dipendenti. «Alla base del successo - si legge nella nota dell’azienda - una strategia valoriale intrapresa a fine 2017 unita a una visione imprenditoriale che unisce da sempre la funzionalità all’eleganza, il design innovativo con il confort reale, la sperimentazione con una storia che ha reso iconica la sedia italiana nel mondo».

Tutte le principali categorie di prodotto hanno registrato un significativo incremento del fatturato rispetto all’esercizio 2022. Calligaris e Connubia hanno chiuso con 143 milioni di euro di ricavi, in crescita del 9% rispetto all’anno precedente. Seguono Fatboy, con vendite per 54 milioni di euro, Ditre Italia, con un fatturato di 33 milioni di euro, in aumento del +18% rispetto al 2021, e infine Luceplan che mette a segno vendite per 20 milioni, +8% sull’anno precedente.

Il Gruppo raggiunge una quota export del 73%, realizzata in particolare tra Stati Uniti, Giappone, Francia, Regno Unito, Germania e Olanda, e si fa sempre più forte anche nella vendita digitale, l’e-commerce infatti cresce anno su anno ed è arrivato a valere il 15% del fatturato, spinto in particolare dal marchio Fatboy, l’azienda olandese amatissima dai giovani che è stata l’ultima operazione m&a messa a segno sotto la guida dell’ex Ceo Stefano Rosa Uliana.

Quattro anno dopo il suo arrivo in azienda, il manager friulano ha infatti lasciato - lo scorso gennaio - la guida del gruppo allo svizzero Alexander Zschokke, nominato amministratore delegato e presidente esecutivo (Alessandro Calligaris è rimasto nel ruolo di presidente onorario). Il manager elvetico non è nuovo al Friuli dove presiede, dal 2019, la pordenonese Savio Macchine Tessili, e non è nuovo al mondo del mobile e della casa, grazie alle esperienze maturate nel tempo in aziende come Vitra, Duravit e Franke. 

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