Cambio al vertice del gruppo Cimolai: Marco Sciarra diventa presidente

Luigi Cimolai lascia la guida dell’azienda di famiglia: 

«Per la società ora una governance manageriale»

Elena Del Giudice

Luigi Cimolai compie un passo di lato e lascia la presidenza dell’azienda fondata dal padre Armando e dalla mamma Albina nel 1949. La decisione è stata ufficializzata ieri, alla fine della riunione del consiglio di amministrazione, con la contestuale notizia che Marco Sciarra, in azienda da 23 anni con compiti di crescente responsabilità fino a quello di direttore tecnico e commerciale, è il nuovo presidente della società.

Nessun’altra modifica al Cda che era stato nominato a dicembre e che aveva visto l’ingresso di personalità di alto profilo e competenze specifiche utili a consolidare i fondamentali economico-finanziari e a potenziare le prospettive industriali, come Sergio Iasi, manager con vent’anni di esperienza nel restructuring industriale e finanziario, che ha assunto l’incarico di amministratore delegato con ruolo di Chief Restructuring Officer, Corrado Ceresatto, amministratore delegato con ruolo di datore di lavoro, e i consiglieri Massimo Lucchini e Luca Annibaletti.

Il Cda di dicembre aveva confermato Luigi Cimolai nel ruolo di presidente, incarico che l’ingegnere ha deciso di lasciare ieri, passando il testimone a Sciarra. «La decisione - spiega l’azienda in una nota - conferma il processo in atto verso una governance manageriale avviato il 20 dicembre con l’insediamento di un nuovo consiglio di amministrazione».

«Il 2024 è l’anno della rinascita nella lunga storia della Cimolai Spa dopo le difficoltà aziendali causate dalla crisi finanziaria che, anche durante le fasi più delicate del 2022, non ha mai messo in discussione la solidità industriale dell’azienda - dichiara Luigi Cimolai -. Come imprenditore, ho deciso di avviare il naturale processo di ulteriore spinta verso la concentrazione della gestione sul management del nostro gruppo portando la società ad una governance manageriale e slegata dalla proprietà. Personalmente continuerò ad essere di supporto con la mia capacità, esperienza, storia e passione alla continuità aziendale per assicurare questa importante fase che prevedo foriera della stabilità che il nostro Gruppo merita. Guardo, quindi, con fiducia al futuro, consapevole che le capacità della nostra azienda e la forza propulsiva di questa fase di rinnovamento ci consentiranno di cogliere nuove opportunità di mercato e di affrontare con successo l’avvenire».

Il rafforzamento del board dell’azienda pordenonese leader nelle grandi costruzioni in acciaio, era una mossa prevista dal piano di rilancio a seguito dell’omologa del concordato avvenuta nell’ottobre 2023, e che prevedeva l’integrazione dell’organo amministrativo con l’inserimento di tre consiglieri indipendenti graditi agli istituti bancari. Le decisioni sono andate oltre gli impegni, con la formazione di un Cda di alto profilo.

Per il gruppo pordenonese il 2024 si è aperto con buone prospettive sotto il profilo operativo. Nonostante le difficoltà che hanno permeato lo scorso anno, a causa della crisi finanziaria che si era abbattuta nell’autunno del 2022, Cimolai ha rispettato gli impegni sui lavori acquisiti in passato e ha ottenuto nuove commesse. Si stima infatti in circa un miliardo di euro il valore degli ordini in portafogli.—

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