Cambio al vertice in Brovedani Group. Barel esce, De Luna e Dreon Ad

Avvicendamento all’insegna della continuità con i manager cresciuti in azienda. «Vogliamo mantenere il nostro modello vincente d’impresa di famiglia»

Elena Del Giudice

Cambio alla guida di Brovedani Group, lascia Sergio Barel, presidente e amministratore delegato, arrivano Francesco De Luna e Ivano Dreon, entrambi con il ruolo di Ad, mentre Renato Mascherin è il nuovo presidente affiancato da Massimiliano Zollia come vice. La nuova governance segna un passaggio storico per l’azienda con headquarters a San Vito al Tagliamento, tra le imprese leader della componentistica a servizio dell’automotive, creata da Benito Zollia, «imprenditore illuminato», come lo ricorda Barel, scomparso nel dicembre dello scorso anno, che prima di altri «aveva compreso la delicatezza dei passaggi generazionali all’interno di un’impresa - prosegue - tanto da aver pianificato la managerializzazione dell’azienda in tempi in cui questo percorso veniva compiuto da pochi». Ora, dopo oltre 30 anni trascorsi in Brovedani, Barel compie la stessa scelta. «Questo - racconta - era il momento giusto. Brovedani sta andando bene, ci sono le persone giuste per proseguire nel cammino, alcune cresciute all’interno dell’azienda». E lei? Che farà? «Mi dedicherò ad altro - risponde Barel - mantenendo gli incarichi istituzionali che ho (Sergio Barel è presidente di Comet, il distretto della metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia, ndr) e metterò a disposizione delle Pmi le competenze e l’esperienza che ho maturato nel mio percorso professionale».

Sergio Barel
Sergio Barel

Un passaggio gestito senza traumi, «già comunicato ai dipendenti, che chiude una fase e ne apre un’altra», così come era accaduto in passato quando Benito Zollia aveva compiuto le proprie scelte per assicurare il futuro dell’azienda. «Una lezione, la sua, volta a far comprendere come non ci si debba mettere nelle condizioni di essere un vincolo alla crescita dell’azienda. E di far sì che venga affidata nelle mani capaci di persone in grado di portarla avanti e d farla crescere», è la considerazione del manager.

Brovedani Group, oltre 900 dipendenti di cui circa la metà in Italia, tra San Vito e Bari, e l’altra metà all’estero, ha chiuso il 2023 con un fatturato di 305 milioni di euro e in crescita, generato non solo dalla componentistica per l'automotive. «La diversificazione dei settori di riferimento e dei mercati sono stati i fattori che hanno reso possibili i risultati», conclude Barel.

Il passaggio è stato preparato con il management e con Zollia Holding, la società depositaria dello spirito innovativo e dei valori promossi dal fondatore e oggi presieduta da Massimiliano Zollia: «Vogliamo mantenere in Brovedani quel modello d’impresa di famiglia che da oltre cinquant’anni ci contraddistingue e continua a essere un paradigma di successo in molte economie virtuose», spiega l’azienda. Su queste basi il cambiamento dovrà essere sostenibile, favorendo una transizione generazionale nel segno della continuità, sia dentro il gruppo, sia nei rapporti esterni con i mercati di riferimento e gli stakeholder. Zollia Holding ha proposto un’organizzazione guidata da due amministratori delegati cresciuti all’interno di Brovedani, per l’appunto Francesco De Luna, con esperienze nel gruppo americano Arrow e in quello tedesco Bosch e da vent’anni in Brovedani, si occuperò di sviluppo del business e operation, mentre Ivano Dreon, formatosi in Brovedani avrà il governo delle funzioni finanza, risorse umane e compliance. A supporto dei manager, Renato Mascherin porterà la sua esperienza di veterano di Brovedani Group, diventandone presidente, con Massimiliano Zollia vicepresidente.

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