Il report dell’Ires: la cantieristica salva l’export: in calo metallurgia e macchinari

Il Friuli Venezia Giulia ha venduto all’estero merci per 19 miliardi di euro. Segno positivo (+8,7%) per agroalimentari e bevande, tra cui vini e spumanti

Maurizio Cescon

 

La consegna al committente di un paio di grandi navi da crociera realizzate nello stabilimento Fincantieri di Monfalcone ha salvato il bilancio dell’export regionale 2024. Conti praticamente pareggiati rispetto al 2023: 19 miliardi 58 milioni di euro le vendite estere nel 2024, 19 miliardi 27 milioni quelle dell’anno precedente.

Ma sul totale pesano, eccome, i 922 milioni in più alla voce “Navi e imbarcazioni”. Per il resto l’export friul-giuliano del 2024 - secondo i dati diffusi dall’Ires Fvg - è stato caratterizzato da una serie di segni meno, come quello della metallurgia (-5,3%), dei macchinari e apparecchiature (-9,2%), degli articoli in gomma e materie plastiche (-7,2%), dei computer e apparecchiature elettroniche (-21,3%), del legno e arredo (-10,4%). Con il segno positivo, oltre alle navi bianche, anche agroalimentare e bevande, con vini e Prosecco, che fanno segnare un +8,7%, articoli farmaceutici e medicinali (+15,1%) e prodotti tessili, dell’abbigliamento, pelli e accessori (+3,8%).

Per quanto descritto in termini di dinamiche settoriali, si può rilevare che solo l’area isontina e quella giuliana evidenziano risultati nettamente positivi (+24% e +5,7%, i migliori dell’intero Nord Est); Udine registra un significativo decremento (-7,8%, che equivale a un calo di oltre 600 milioni di euro), Pordenone una lieve diminuzione (-1%). Per quanto riguarda l’area giuliana e quella isontina pesa naturalmente l’andamento della cantieristica navale, per la provincia di Udine si evidenziano le sensibili contrazioni dell’export di prodotti siderurgici e di macchine per impieghi speciali. Nell’ambito del Triveneto solo la provincia di Venezia evidenzia un risultato peggiore rispetto a quello di Udine (-9%).

In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali, si osservano infine delle flessioni in relazione ai principali Paesi partner commerciali, in particolare la Germania (-6,7%) e l’Austria (-17,5%). In questo quadro negativo si segnala una crescita dell’export nel Regno Unito (+67,7%) e in Svizzera (+52,8%) grazie al settore della cantieristica navale, in Polonia (+12,4%) e in Ungheria (+18,4%) grazie all’export di prodotti della metallurgia.

Fuori dai confini del Friuli Venezia Giulia, a livello nazionale, la variazione è stata negativa (-0,4%); nel Nord Est la variazione è stata complessivamente pari a -1,5%, solo il Trentino Alto Adige registra un apprezzabile incremento (+1,9%), mentre Veneto ed Emilia Romagna presentano delle dinamiche negative (rispettivamente -1,8% e -2%). Sempre nel confronto 2023-2024 si riscontra anche una sostanziale stabilità del valore delle importazioni della regione (-0,2%), l’avanzo commerciale è dunque leggermente aumentato (+0,6%). —

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