Cantina di Conegliano, Vittorio Veneto e Casarsa: buco della controllata commerciale

Il presidente della Cantina cooperativa di Conegliano Vittorio Veneto Casarsa, Stefano Zanette: «Il progetto va avanti, abbiamo 6 mila ettari di terreno, supereremo le criticità»

Maurizio Cescon

Un gigante con 1.500 soci e 6 mila ettari di vigneti che vanno «dalle colline di Valdobbiadene alla Doc Aquileia», come sottolinea il presidente Stefano Zanette.

Ma il polo del Prosecco nato tra Veneto e Friuli Venezia Giulia dopo la fusione, per incorporazione, della storica cantina di Casarsa (fondata nel 1931) con quella di Conegliano Vittorio Veneto, parte con un inciampo.

Ovvero il passivo di bilancio portato in dote dalla società controllata commerciale “Vini La Delizia” che ha cominciato a operare da pochi mesi, vendendo l’imbottigliato di entrambe le cantine, ma in gran parte etichette della fu Casarsa. Un rosso di 1,8 milioni di euro che però non spaventa gli attuali vertici della cooperativa.

«Non è stata una sorpresa positiva - ammette Zanette - ma abbiamo già preso provvedimenti per rimediare e appianare le perdite. Nella fusione è stato incorporato il buono e il meno buono, ma abbiamo la spalle larghe per risollevarci. Adesso si volta pagina, la Cvc (acronimo che sta per Conegliano Vittorio Veneto Casarsa, questo il nome della super coop del vino a Nord Est) può contare su 1.500 soci conferitori, su migliaia di ettari di terreni, su 26 milioni di bottiglie e ricavi di circa 180 milioni di euro. Il progetto complessivo che abbiamo avviato è molto importante, certo presenta delle criticità e dobbiamo lavorare per superarle. La nostra società commerciale “Vini La Delizia” sono sicuro che farà di tutto per recuperare i margini perduti. Se anche in futuro non sarà in grado di dare utili, vedremo il da farsi, ma sono discorsi che si faranno al momento giusto».

Che futuro avrà dunque la società “Vini La Delizia”? La sensazione è che si proverà ancora a rimetterla in carreggiata, ma i tempi non saranno illimitati. Al vertice di questa controllata resta il presidente Flavio Bellomo, mentre è stato risolto, di comune accordo, il contratto con il direttore generale Mirko Bellini che, fino a luglio 2024, era stato, per 10 anni, il manager della cantina di Casarsa e poi, fino a un paio di settimane fa, il direttore della commerciale.

Sabato a Vittorio Veneto si è tenuta l’assemblea che ha provveduto ad approvare il primo bilancio della coop unita, oltre alla relazione del presidente e il rinnovo delle cariche sociali. «Ogni punto all’ordine del giorno - aggiunge Zanette - è passato all’unanimità, erano presenti oltre 500 persone, con le varie deleghe degli altri soci. Non mi è parso di intercettare malumori».

In realtà qualche mal di pancia dei soci di parte casarsese era emerso nel corso di una riunione che i vertici avevano tenuto mercoledì scorso in Friuli. L’oggetto era il trattenimento, sulla liquidazione del valore dei conferimenti di uva relativi alla vendemmia 2023, del 10% proprio ai soci della ex Casarsa. In tanti hanno collegato questa “tassa” alla perdita di bilancio della commerciale, ma i vertici della coop, tengono a sottolineare che così non è.

«Quel 10% detratto dalla liquidazione del valore dei conferimenti - spiega Venanzio Francescutti, presidente di Fedagripesca Fvg e componente del nuovo Cda della cantina - , è stato accettato dai soci. Ma non è una questione legata alla perdita della società commerciale. C’erano dei costi superiori che in vendemmia ha avuto Casarsa e non Conegliano. Il valore complessivo del conferimento è stato comunque soddisfacente, le uve sono state pagate bene, il Prosecco è una bollicina che sta dando ancora soddisfazioni, nonostante il mercato del vino non sia brillante e soprattutto la produzione, nelle ultime due annate, per noi non sia stata abbondante».

Tra le altre cose, sabato, sono stati nominati i 5 componenti friulani del nuovo Consiglio di amministrazione della Cvc, che resterà in carica per 3 anni. Si tratta di Venanzio Francescutti, Pietro Tommaso Fabris, Valter Colussi (che tra l’altro è anche presidente del Consorzio di Bonifica Cellina Meduna), Davide Colussi e Manuel Praturlon. Giovedì sarà eletto il presidente (sembra scontata la rielezione di Stefano Zanette) e i due vice, di cui uno sarà espressione della componente friulana.

La fusione per incorporazione tra Conegliano Vittorio Veneto e Casarsa è avvenuta a febbraio 2024, è stata votata dai soci di entrambe le cantine con oltre il 95% di favorevoli ed è diventata operativa in primavera. Cvc è oggi la più grande realtà cooperativa di primo grado nelle zone di produzione del Prosecco e tra le prime 10 in Italia. 

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