Carel a quota 575 milioni ricavi in calo dell’11%: «Un anno complesso»
Carel non ferma tuttavia la sua corsa allo sviluppo tecnologico: raggiunge la cifra di 32,7 milioni in ricerca e sviluppo, tornando a superare la quota storica del 5% dei ricavi

Anche la padovana Carel, multinazionale dell’elettronica per la gestione di impianti di condizionamento dell'aria, di refrigerazione, umidificazione ed evaporative cooling, è incappata in un 2024 reso complesso da un’incertezza geopolitica senza precedenti. Il gruppo guidato dall’Ad Francesco Nalini e quotato in Borsa dal 2018 ha chiuso infatti l’anno scorso con ricavi consolidati a 578,5 milioni di euro, in calo dell'11% rispetto al 2023.
In peggioramento anche gli altri principali indici di bilancio a partire dall’Ebitda che si attesta a 104,9 milioni. In termini di profittabilità sul fatturato, l’Ebitda margin si attesta comunque al 18,1% e tuttavia la flessione, rispetto al 2023, del margine operativo lordo è pari al 23,6%.
L’utile netto consolidato si ferma a 62,6 milioni di euro (-11,7%) mentre la posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2024 era pari a 50,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 35,7 milioni del dicembre 2023 a causa, si legge in una nota della società, dell'acquisizione del restante 49% del capitale sociale di Cfm.
E tuttavia Carel non ferma la sua corsa allo sviluppo tecnologico e raggiunge la cifra, record per l'azienda, di 32,7 milioni in ricerca e sviluppo, tornando a superare la quota storica del 5% dei ricavi.
La proposta di dividendo del Cda è pari a 0,165 euro per azione contro gli 0,19 euro relativi all'esercizio 2023.
«Dopo tre esercizi nei quali la crescita dei ricavi ha superato abbondantemente il 20%» ha dichiarato l'ad di Carel Francesco Nalini «il 2024 ha rappresentato un anno segnato da eventi macroeconomici complessi con effetti spesso non omogenei nelle diverse aree geografiche. Uno scenario sfidante quindi al quale Carel ha comunque saputo reagire con velocità e rigore».
Anche le prospettive per il 2025 risultano incerte. L’azienda di Brugine prevede ricavi, al 31 marzo 2025, vicini a quelli dello stesso periodo del 2024 ma vede un'accelerazione delle performance a partire dal secondo semestre dell'anno.
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