Carlyle stringe su Dainese, vicinissimi ad acquisire il diavoletto delle moto
Il fondo del Barhein Investcorp ha acquisito l'80% di Dainese nel 2014, per 130 milioni, quando l'azienda faceva 121 milioni di fatturato. Negli scorsi mesi era circolata una possibile valutazione attorno ai 750 milioni di euro per il gruppo di abbigliamento tecnico per gli sport dinamici

VICENZA. Il private equity americano Carlyle è ormai vicinissima ad acquisire del gruppo Dainese, storico marchio leader nella produzione di abbigliamento tecnico per il motociclismo e negli sport dinamici. Noto per aver accompagnato nella sua lunghissima carriera il campione della Moto Gp Valentino Rossi.
L'operazione, scrive Il Sole 24 Ore, starebbe per arrivare a conclusione, malgrado la situazione complessa sui mercati internazionali a causa del conflitto in Ucraina, dopo un processo che negli ultimi mesi ha chiamato a raccolta diversi fondi di private equity internazionali. Fondata nel 1972 da Lino Dainese, Dainese Group ha sede a Colceresa, in provincia di Vicenza: è guidata dall'amministratore delegato Cristiano Silei, manager arrivato da Ducati. Il gruppo possiede una rete distributiva globale di oltre 70 negozi monomarca, di cui 22 diretti, e più di mille punti vendita multimarca.

Il fondo del Barhein Investcorp ha acquisito l'80% di Dainese nel 2014, per 130 milioni, quando l'azienda faceva 121 milioni di fatturato.
La partecipazione è poi confluita (assieme ad altre aziende) in un nuovo fondo gestito congiuntamente dalla stessa Investcorp e dal gruppo finanziario Coller Capital, operatore specializzato sul mercato secondario.
Nel 2019 la stessa Investcorp ha provato a vendere l'azienda: era arrivata molto vicina a cederla al fondo Permira, salvo poi bloccare il processo. A quel tempo la valutazione era stata di circa 400 milioni. Negli scorsi mesi era inoltre circolata in ambienti finanziari una possibile valutazione attorno ai 750 milioni di euro.

È un momento di grande espansione, «nonostante le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime» l’ad Cristiano Silei un paio di mesi fa «e questa esperienza ci ha fatto capire che abbiamo le competenze e le capacità per crescere non solo in maniera organica ma anche per acquisizioni». I dossier sul tavolo di Silei non sono noti, stando ai numeri il 2021 potrebbe arrivare a chiudere a 230 milioni di euro. E la certezza «se si presenta la giusta azienda di prodotto nel contesto giusto di essere pronti a valutare» conclude Silei.
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