Cattolica, ormai risanata, verso il nuovo aumento da 200 milioni di euro

La compagnia, di cui Generali è primo socio con il 24,4%, chiude il trimestre con indici patrimoniali e utili in crescita

VERONA. Un anno dopo, Cattolica Assicurazioni può considerarsi davvero fuori dal tunnel.

I dati della prima trimestrale offrono l’immagine di una società profondamente risanata rispetto a dodici mesi fa, quando alcuni fattori di fragilità l’avevano esposta alla crisi pandemica. A cominciare dal Solvency Ratio, il più importante indicatore di patrimonializzazione di una società assicurativa: a fine marzo è arrivato al 199% contro il 147% di un anno prima e in miglioramento anche rispetto al 187% di fine 2020.

Interessante anche l’andamento del risultato operativo, che esclude le componenti più volatili come le svalutazioni (26 milioni nel primo trimestre dello scorso anno). Da un anno all’altro questo indicatore cresce dell’82,6%, arrivando a quota 101 milioni di euro. Buone indicazioni arrivano anche dalla raccolta complessiva, che sale del 16,2% toccando quota 1,3 miliardi di euro.

La spinta maggiore arriva dal ramo vita (+27,2%), che ha beneficiato in parte del buon andamento dei mercati finanziai, mentre i premi del comparto danni limitano il progresso al 2,8%. Il combined ratio, dato dall’incidenza delle spese più i sinistri rispetto ai premi), migliora di 4,9 punti percentuali attestandosi all’87,7%.

Su questo dato, va comunque detto, ha inciso la ridotta sinistrosità legata al calo dei mezzi in circolazione. Per chiudere il quadro dei numeri, l’utile netto adjusted balza in avanti del 221,3% a 45 milioni. «Nel primo trimestre del 2021 abbiamo confermato il trend positivo avviato lo scorso anno, che si è chiuso con il miglior risultato operativo di sempre», rivendica l’ad Carlo Ferraresi.

«I dati sono frutto non solo di motivi contingenti, ma anche di continui miglioramenti con una decisa crescita nelle diverse linee di business e un marcato miglioramento del mix vita». Quindi si sofferma sui fondamentali della compagnia scaligera, che «sono sempre più solidi e ci permettono di guardare con fiducia al prosieguo dell’anno e di confermare la guidance date al mercato, che vede un risultato operativo compreso tra 265 e 290 milioni di euro».

Quanto al futuro, la compagnia che ha in Generali il principale azionista (il 24,4% acquisito attraverso un aumento di capitale realizzato proprio nel momento più difficile per Cattolica) ha confermato le previsioni di inizio anno. Il ciclo economico rimane complesso, ma è in arrivo un ulteriore aumento di capitale da 200 milioni.

«È confermato, nel senso che abbiamo la richiesta ufficiale dell'Ivass e quindi andiamo avanti su quella strada. Non stiamo pensando di rimettere in discussione e di ritrattare il tema con il regolatore». Lo ha detto il cfo di Cattolica Atanasio Pantarrotas, rispondendo a un analista in conference call. «L'aumento di capitale – ha concluso il manager – dovrebbe portare il solvency a incrementarsi di 15 punti».

I conti di Cattolica sono piaciuti a Piazza Affari, dove il titolo ieri è decollato, chiudendo con un balzo del 14,9% a 6,05 euro, su livelli superiori ai 5,55 euro ad azione pagati da Generali nell’aumento di capitale, operazione peraltro accolta con freddezza dagli azionisti forti del Leone, Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio.

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