Cereal Docks, nuovo piano e fatturato a 1,39 miliardi

Il gruppo di Camisano Vicentino ha presentato le strategie per il triennio fino al 2027. Il presidente Fanin: «Puntiamo a crescere sia per linee interne che per linee esterne»

Giorgio Barbieri
La sede di Cereal Docks a Camisano Vicentino
La sede di Cereal Docks a Camisano Vicentino

Espansione, diversificazione e sostenibilità come strumenti per puntare a nuove opportunità di crescita, sia tramite sviluppo industriale che attraverso acquisizioni mirate. Con questi obiettivi Cereal Docks, il gruppo industriale di Camisano Vicentino specializzato nella trasformazione agro-alimentare per la produzione di ingredienti derivati da semi oleosi e cereali, ha presentato il bilancio 2024 e il piano industriale 2025-2027 che mostrano risultati economici in crescita.

L’anno appena trascorso si è chiuso infatti con un fatturato pari a 1,39 miliardi di euro e una crescita media annua dell’11,21% dal 2021. I volumi di vendita hanno raggiunto le 2,9 milioni di tonnellate, spinte dal core business dell’azienda (gli ingredienti per la nutrizione animale) nonché dalla diversificazione dell’offerta posta in essere negli ultimi anni con prodotti in ambito Food, come oli, farine gluten-free, lecitine ed estratti vegetali. In crescita anche la quota dell’export, ora al 15% del fatturato. «I risultati acquisiti», sottolinea Mauro Fanin, presidente di Cereal Docks, «ci consentono di guardare alle sfide del futuro con ambizione, fiducia e ottimismo puntando ad un’ulteriore crescita nei prossimi anni, sia per linee interne che esterne, che passa dal rafforzamento del nostro core business, guardando contestualmente alla diversificazione dell’offerta».

Il nuovo piano industriale individua quindi una fase di ulteriore crescita fondata su alcune direttive strategiche. Innanzitutto il consolidamento del core business con l’obiettivo di aumentare del 20% i volumi di trasformazione di materie prime agricole (soia, girasole, mais, colza) entro il 2027, tramite la valorizzazione delle competenze interne e un efficientamento ulteriore dei processi. Prosegue poi l’impegno all’ottimizzazione della gestione delle materie prime (logistica, sourcing), per garantire a clienti e partner solidità e sicurezza nella supply chain, con garanzie di continuità nella fornitura sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, rispettando standard di qualità e di sostenibilità delle filiere. È previsto poi il coinvolgimento crescente dei 18 mila agricoltori aderenti alle filiere Cereal Docks, naturale anello di congiunzione tra l’agricoltura e l’industria di trasformazione: un fattore strategico, questo, non solo per garantire e accrescere la competitività della supply chain stessa, ma anche per rafforzare il ruolo dell’agricoltura italiana.

«Il 2024», aggiunge Fanin, «ha segnato la conclusione positiva della prima fase di un percorso avviato tre anni fa, incentrato sulla transizione da alimentare a nutrire e da commodity a ingredienti. Un percorso che ha visto il consolidamento del core business del gruppo nel settore feed, insieme ad una diversificazione del nostro portafoglio con prodotti innovativi, ad esempio, nel settore food. A guidare Cereal Docks nel prossimo triennio sarà un approccio che abbiamo sintetizzato, nelle parole attribuite all’imperatore romano Ottaviano Augusto, come “Festina Lente”: un invito a rallentare, a sospendere gli automatismi e a osservare con maggiore profondità ciò che ci circonda, trovando equilibrio tra velocità e riflessione».

Parallelamente, Cereal Docks punta ad avvicinarsi ulteriormente al mercato consumer, un percorso avviato nel 2023 con l’acquisizione di Favero 1925, storica azienda padovana attiva nel settore retail delle farine gluten-free e degli ingredienti per l’industria alimentare. L’offerta si arricchirà ulteriormente con nuovi ingredienti in ambito food, come ad esempio le farine proteiche di girasole. Questo sviluppo sarà realizzato attraverso un approccio combinato, che include investimenti diretti (green field) e operazioni di M&A. —

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