Cigierre, obiettivo 550 milioni di ricavi, 40 nuovi ristoranti e assunzioni
L’azienda friulana, proprietaria di brand come Old Wild West, Pizzikotto, Temakinho, Wiener Haus nel ‘22 chiuderà vicina ai livelli pre-Covid. Nel ‘23 un nuovo balzo in avanti

Il 2022 chiuderà per Cigierre a un soffio dai livelli di fatturato del 2019 che, per la società di ristorazione fondata da Marco Di Giusto nel 1995 e arrivata oggi a contare su 7 format, 370 ristoranti e 5000 dipendenti, è stato l’anno record in termini ricavi, andati oltre il mezzo miliardo di euro prima di precipitare sotto il peso della pandemia. Il periodo nero dell’emergenza sanitaria è però finalmente alle spalle per Cigierre che si avvia ad archiviare il 2022 a 500 milioni di euro di ricavi e a superarli, stando alle previsioni, nel 2023 con un fatturato atteso di 550 milioni di euro.
«Oggi possiamo vantare 370 locali presenti sia in Italia che all’estero, 6 format diversi, tra cui Old Wild West che quest’anno compie 20 anni e Temakinho che ne compie 10. Il nostro segreto? Capacità di adattamento, flessibilità e creatività» dichiara Di Giusto, fondatore e amministratore delegato di Cigierre ricordando che il gruppo ha chiuso il 2021 con un fatturato consolidato di 350 milioni di euro e che prevede «di far crescere le vendite a 500 milioni quest’anno e a 550 milioni nel 2023».

L’occasione per fare il punto sull’azienda è stata l’inaugurazione del nuovo ristorante Wiener Haus di Tavagnacco, in via Nazionale, a pochi metri dalla sede legale di Cigierre. Un locale di nuova concezione, il primo del format dedicato alla cucina mitteleuropea ad essere ripensato in versione “all day long“, per coprire tutto l’arco dei pasti: dalla colazione alla cena e oltre. Nella cornice del ristorante rinnovato, con nuovi materiali (legno, rame e molto verde), con la possibilità di spinare la birra in autonomia al proprio tavolo e con grandi maxischermi per la trasmissione delle partite (ricordiamo che Old Wild West è sponsor della Lega nazionale di Pallacanestro e dell’Apu Udine, ndr), i vertici aziendali hanno illustrato il progetto di sviluppo di Cgia, che prevede 40 nuove aperture nel biennio, 20 milioni di euro di investimenti per il rinnovo dei locali esistenti, ma soprattutto importanti inserimenti di personale, con ben 600 assunzioni attese nel biennio. E già avviate con 30 inserimenti di personale alla nuova Wiener House e con un recruiting, in collaborazione con la Regione Fvg, che ha coinvolto 50 candidati, ai quali ha portato il proprio saluto e augurio l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, che nell’occasione ha ricordato l’efficacia del partenariato pubblico-privato realizzato attraverso giornate di recruiting come quella ospitata in Cigierre.

«Abbiamo una ricetta vincente - ha detto dal canto suo il direttore generale corporale della spa udinese, Stefania Criveller - che ci ha fatto crescere insieme ai territori in cui facciamo ristorazione e che è bastata su due ingredienti principali: l’attenzione per le persone e gli investimenti costanti». Una strategia che si giova del momento favorevole. «La gente ha voglia di tornare nei ristoranti - ha confermato Criveller - ha voglia di socialità. In questo 2022 abbiamo visto un deciso recupero, specie fino a marzo, poi la guerra ha di nuovo imposto un rallentamento, cui si sono aggiunti gli effetti dei costi energetici e dell’inflazione, ma siamo confidenti: il 2023 sarà l’anno che spazzerà via gli effetti del Covid. La previsione è di arrivare a 550 milioni di fatturato, tra locali fisici e una fetta di delivery che è ormai entrato nelle nostre abitudini e che oggi pesa circa il 14% sui ricavi».
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