Cingolani, ad Leonardo: «Accordo con Fincantieri. Non possiamo più avere competizione interna»
Il presidente del Gruppo della difesa e dell’aerospazio in Parlamento. «Con Folgiero ci siamo detti: situazione estera troppo complicata»

Leonardo e Fincantieri puntano sulla collaborazione nei terreni di rispettiva competenza, dopo le tensioni del passato. A lanciare il ramoscello d’ulivo è stato ieri Roberto Cingolani, amministratore delegato dell’ex Finmeccanica.
Nel corso dell'audizione davanti alla commissione Difesa della Camera dei deputati, il top manager ha sottolineato che «con Fincantieri è scoppiata la pace nel senso che con il collega Folgiero (ceo dell’azienda triestina, ndr) ci siamo detti che se la situazione esterna è così complicata non possiamo avere competizione interna. Stiamo scrivendo un accordo industriale fatto bene su alcune cose che devono funzionare: loro fanno cose che galleggiano, noi che volano, non è così complicato e l'elettronica fa da collante».
Per i dettagli, secondo quanto è stato possibile apprendere da fonti vicine alle società coinvolte, occorrerà attendere qualche giorno. Intanto un elemento positivo è che si sia creato un clima positivo tra le due aziende, per le quali in passato si è addirittura vociferato di una possibile integrazione.

In realtà il clima non è mai stato granché disteso ai tempi in cui a guidare la realtà triestina era Giuseppe Bono e dall’altra parte c’era Alessandro Profumo. I due, diversi per carattere, formazione e indole, avevano sempre faticato a trovare punti di contatto e la situazione si era fatta difficile in particolare in merito all’alleanza tra Italia e Francia nella difesa che aveva visto coinvolte in primo piano Fincantieri e Naval Group, con pochi spazi per Leonardo.
Il vento poi è cambiato sia per il passaggio di testimone che ha riguardato la guida di entrambe le aziende, sia per l’aggravarsi delle tensioni geopolitiche a livello globale che hanno imposto un serrate le fila da parte di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nel settore della difesa.
Così a inizio agosto da Orizzonte Sistemi Navali, la joint venture partecipata da Fincantieri e Leonardo con quote rispettivamente del 51% e del 49%, ha ripreso vigore con la firma di un contratto per la costruzione di tre pattugliatori destinati alla Marina Militare.
Un’operazione da quasi un miliardo di valore, che rappresenta circa il 10% degli ordini della società guidata da Folgiero. Il quale aveva commentato la notizia, sottolineando che «il progetto di potenziare Orizzonte Sistemi Navali rappresenta il modo più corretto per operare insieme a Leonardo fondendo le nostre rispettive competenze. Oggi ci sono le condizioni per farlo nel migliore dei modi». Proprio la ritrovata intesa promette di far accelerare la crescita della joint venture.
Intanto, va segnalato che l’Organizzazione per la Cooperazione in materia di Armamenti (Occar) ha firmato con il consorzio coordinato da Naviris e che riunisce Fincantieri, Naval Group e Navantia (Spagna) e altri operatori di Grecia, Danimarca e Norvegia, i documenti per l’attuazione della prima fase del progetto European Patrol Corvette, che rappresenta un passo avanti nella cooperazione europea per la difesa, con l’obiettivo di rafforzare la sovranità del Vecchio Continente nelle navi di seconda linea.
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