Citylife, a Generali Real Estate tre nuove super patenti green

Certificazioni green ai massimi livelli per Citylife, il quartiere milanese sviluppato da Generali Real Estate, il più importante operatore immobiliare in Italia, con 40 miliardi di asset, compresi due immobili nel Nord Est: le Procuratie Vecchie a Venezia e Palazzo Berlam a Trieste. Ai quali potrebbe aggiungersene un terzo, considerato che il Leone ha avanzato un’offerta al Comune di Trieste per acquisire e riqualificare Palazzo Carciotti, l'edificio settecentesco sul Canal Grande che fu la prima sede delle Generali nel 1831 e successivamente anche della Capitaneria di Porto. Anche se il prezzo di 14,9 milioni, richiesto dal Comune per l’alienazione, non è considerato congruo.
Tornando all’attualità, Citylife è la prima area urbana al mondo a ottenere il livello “Platinum” in tre certificazioni di sostenibilità internazionali attribuite da prestigiosi enti certificatori indipendenti, punto di riferimento per l’urbanistica sostenibile: Leed for Cities and Communities, assegnato da Us Green Building Council; Well for Community, attribuito da International Well Building Institute; Sites, assegnata da Green Business Certification Inc. Inoltre è il primo quartiere al mondo ad ottenere il livello Platinum nel pilot Sites for Existing Landscapes. L’ufficializzazione e la consegna delle targhe sono avvenuti ieri a Milano alla presenza delle istituzioni e dei media durante una conferenza stampa in torre Generali.
Intanto il progetto Citylife si avvia a completare un altro step, con la costruzione di CityWave, l’edificio progettato da Bjarke Ingels Group la cui ultimazione è prevista a fine 2025 e che ha già ottenuto tre certificazioni internazionali di sostenibilità ai massimi livelli. Infatti, dopo aver ottenuto, come primo edificio in Italia, la certificazione WiredScore Platinum, CityWave ha ora raggiunto anche la pre-certificazione Well v2 Core Platinum e la pre-certificazione Leed Core Shell v4 Platinum.
La storia di Citylife risale a 20 anni fa fa, con Generali inizialmente finanziatrice – in coabitazione con Allianz - di Ligresti e poi divenuta sviluppatrice dopo la crisi del costruttore siciliano. L’intesa con il gruppo tedesco ha portato quest’ultimo a rilevare una delle tre torri, con le altre due occupate invece da PwC e dalla stessa Generali, che vi ha accorpato i dipendenti a Milano. Il quartiere ubicato nella zona Ovest del capoluogo lombardo è la più grande area pedonale d’Italia, con la circolazione delle auto e i parcheggi solo ai piani interrati. Oltre a un parco pubblico con l’integrazione di percorsi ciclabili e pedonali.Luigi dell’Olio
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