Come lievita il fatturato: il boom di Pan Piuma fa raddoppiare i volumi di affari di Artebianca

Il gruppo veneziano chiuderà il 2022 a 30 milioni di euro, erano 14 nel 2018. Leader nella Gdo in Italia, ora l’obiettivo è crescere all’estero

Fabio Poloni

Come lievita, il fatturato. Il boom del pane bianco "Pan Piuma" porta la veneziana Artebianca a raddoppiare il proprio volume d'affari in quattro anni: dai 14 milioni del 2018 a una stima di 30 a chiusura del 2022.
Un prodotto che piace e che ha conquistato la grande distribuzione, il pane bianco morbido e decorticato. Artebianca, nata proprio con il pane per tramezzini nel 1968 su intuizione del fondatore, Adriano Anzanello, ha saputo ritagliarsi «un ruolo da brand leader di categoria», racconta Massimiliano Anzanello, amministratore delegato di Artebianca, figlio del fondatore, «cavalcando la crescita di un prodotto che valeva 40 milioni di euro di fatturato globale in Italia, oggi ne vale 85, in crescita in doppia cifra ogni anno negli ultimi sette. Abbiamo lanciato Pan Piuma nel 2010, oggi siamo letteralmente esplosi in termini di fatturato e posizionamento sugli scaffali. È un prodotto che piace, soprattutto ai bambini, e crea fidelizzazione».


Il solo "Pan Piuma" vale circa il 60% del fatturato dell'azienda, che ha uno stabilimento produttivo e uno logistico a Marghera e che oggi conta 75 dipendenti (erano 50 nel 2014). La crescita è impetuosa e l'intenzione è di continuare su questa strada, puntando soprattutto all'export «che oggi vale il 10% del nostro fatturato, vorremmo arrivasse al 30% entro tre-cinque anni», dice Anzanello. Artebianca ha anche partecipato al recente programma "America Buys Italian, organizzato da Export Usa, per agganciare la grande distribuzione a stelle e strisce.
Ma un'azienda familiare con questi numeri (marginalità fra il 16 e il 18%) non fa gola ai fondi? «Riceviamo costantemente proposte, siamo aperti a discutere di opportunità e a valutarle, ma non c'è la necessità - dice Anzanello - l'azienda è sana e solida, con una condizione fortunata per il ricambio generazionale. Non ci sono necessità, diciamo, poi le opportunità vanno valutate».


Il grosso dei margini, come del fatturato, viene proprio dal Pan Piuma, «poi produciamo anche marchi del distributore, aspetto per noi strategico per la collaborazione con la Gdo, anche se porta marginalità inferiori». E gli aumenti dei costi, dall'energia alle materie prima? «Alti, i costi sono aumentati del 30% nell'ultimo anno e di riflesso purtroppo generano un aumento dei prezzi per il consumatore - conclude Anzanello - ma ci stiamo impegnando nel cercare di contenerlo, soffrendo un po' in termini di marginalità. Sentiamo anche il ruolo sociale di aiutare le famiglie che ci comprano».

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