Ritorno dei confini e fine del multilateralismo nell’anteprima del Treviso Città Impresa
Giovedì alle 21 all’auditorium di Santa Caterina l’inizio della manifestazione con Enrico Marchi, Paolo Mieli e Marco Panara. Il filo conduttore è dare un senso ai cambiamenti epocali che stiamo vivendo

Cinquanta eventi, decine di aziende e relativi imprenditori del Nord Est, e poi economisti ed esperti da tutta Europa che si alternano per confrontarsi sui palchi allestiti nelle location storiche di una città, Treviso, diventata impresa capace di accogliere questo progetto mastodontico.
Il fil rouge ad unire ogni talk è la volontà di dare un senso ai cambiamenti a cui stiamo assistendo e che stiamo affrontando, tra un primo tempo che si è chiuso con le elezioni americane e il secondo che si è aperto, immediatamente, con l’insediamento del presidente Donald Trump, con gli equilibri mondiali che traballano e le forze economiche tese verso obiettivi non del tutto chiari.
Questo è quello che si prefigge Treviso Festival Città Impresa, il format di approfondimento giunto alla 18° edizione, il primo dopo le elezioni americane e la prima reale opportunità per analizzare la situazione mondiale e gli effetti che riverberano nell’economia del Nord Est.
L’anteprima
A tenere in mano il capo di questo filo rosso saranno Enrico Marchi, presidente del Gruppo Banca Finint, del Gruppo Save e del Gruppo Nem Nord Est Multimedia, Marco Panara, editorialista del Gruppo Nem e direttore Festival Città Impresa e Paolo Mieli, storico, editorialista Corriere della Sera e autore del saggio “Fiamme dal passato. Dalle braci del Novecento alle guerre di oggi” edito da Rizzoli.
Si tratta dell’evento d’anteprima del Festival e si svolgerà giovedì 13 marzo alle 21 all’Auditorium del museo di Santa Caterina in piazzetta Mario Botter a Treviso. Una serata speciale in cui Marchi aprirà la serata inaugurale dei giorni dedicati al dibattito. E non è un caso che si parta con la politica internazionale, legata a doppio filo alle sorti delle tante imprese del Nord Est che esportano negli States e in tutto il mondo, compresa la Vecchia Europa, che oggi ha rallentato la sua corsa.
Ed ecco che, allora, analizzare i 56 conflitti attivi, spesso silenti, descritti nel saggio di Paolo Mieli, consentirà di contestualizzare i cambiamenti internazionali con cui abbiamo a che fare. Panara terrà le fila del dibattito tra dazi, confini e la fine del multilateralismo. «Il ritorno dei confini apre una nuova era, con sfide inedite sul fronte culturale, economico e sociale», ha precisato l’editorialista.
Come partecipare
L’evento, come tutti quelli previsti, è ad ingresso libero. Per partecipare è sufficiente registrarsi sul sito www.festivalcittaimpresa.it, dove è disponibile anche il programma aggiornato della manifestazione. Il procedimento è semplice, basta cliccare sul titolo dell’evento di interesse (clicca qui) e compilare il modulo disponibile per ogni evento. Per i registrati online, l’accesso in sala è garantito fino a 10 minuti prima dell’inizio ufficiale dell’evento. Eventuali posti non utilizzati saranno messi a disposizione di chi effettua la registrazione nella sede dell'evento. Tutti gli appuntamenti, tranne quelli legati al premio letterario, saranno visibili anche in streaming.
L’apertura ufficiale del Festiva Città Impresa si svolgerà venerdì mattina alle 10.30. L’appuntamento è all’ex chiesa di San Teonisto con i saluti istituzionali del sindaco di Treviso, Mario Conte, Maurizio Molinari, capo Ufficio Parlamento Europeo a Milano, Paolo Possamai, direttore editoriale Gruppo Nem Nord Est Multimedia e Mario Pozza, presidente Camera di Commercio di Treviso - Belluno|Dolomiti. E poi, uno dopo l’altro i talk previsti. Dalle opportunità delle industrie italiane al gelo demografico, dai dazi alle politiche economiche in Europa. Ci sarà anche un incontro con Tommaso Ebhardt, autore di “Prada. Una storia di famiglia”. E poi ancora geopolitica, il ruolo dell’intelligenza artificiale. Un confronto su sfide e opportunità per le imprese italiane in questo scenario di trasformazione e incertezza, raccontati attraverso il nostro filo rosso.
Riproduzione riservata © il Nord Est