Conte, sindaco di Treviso: «La nostra città guarda al futuro e ai giovani che vivranno qui»
Il sindaco Mario Conte spiega le ragioni che hanno spinto la città ad accogliere il Festival Città Imprese: «Si parlerà di economia anche dal punto di vista sociale, il lavoro vuol dire dignità e sicurezza»

«Un’opportunità per Treviso per fare da cornice ad un festival nazionale che parla di economia e geopolitica in uno dei momenti più incerti della storia». Treviso per la prima volta diventa un punto di riferimento per l’economia e il suo sindaco, Mario Conte, si sofferma proprio su questo, mentre percorre l’A4 di ritorno da Milano, dove si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del Festival Città Impresa che si terrà nel capoluogo della Marca dal 14 al 16 marzo, con un prologo il 13 sera con Paolo Mieli.
Sindaco che tipo di Festival sarà?
«Sarà un festival che parla di giovani e futuro, ma anche di lavoro, di economia sociale e di sostegno e, infine, di infrastrutture e sviluppo. Sarà il festival giusto nel posto giusto, nel momento giusto, ora che il mondo è caratterizzato da grande incertezza, questi dibattiti di approfondimento sono indispensabili per guardare al futuro con ottimismo. Come città ci metteremo totalmente a disposizione per coloro che verranno qui, sia nel ruolo di relatori sia di pubblico».
Che tipo di città incontreranno gli ospiti?
«Una città che sta investendo molto sui giovani, in particolare sulla città universitaria. Vogliamo fare in modo che questo festival diventi strutturale, un modo per dare la possibilità anche ai ragazzi di conoscere, approfondire temi importanti come quelli che verranno trattati, per guardare al futuro con speranza e conoscere le potenzialità di un territorio in cui vivono oggi come studenti, ma che ci auguriamo diventerà domani la loro casa, tra loro ci saranno i manager del futuro».
Tra i temi del dibattito, anche quello dell’inverno demografico. A che punto siamo a Treviso?
«La situazione demografica è molto preoccupante, però se vogliamo provare a rallentare la discesa, è importante che ci sia una comunità, un territorio pronto ad approfondire e a far fronte questo fenomeno. Mi fa particolarmente piacere che, grazie a questo evento, si parli di economia anche da un punto di vista sociale».
Cosa intende per economia sociale?
«Un’economia che parlerà di lavoro, che equivale a dignità, sicurezza e sostegno alle famiglie. Il welfare passa attraverso il lavoro, fondamentale per le nostre comunità. Oggi siamo chiamati a livello mondiale a prendere delle decisioni importanti, e se non vogliamo essere travolti, ma vogliamo accompagnare il mondo nei cambiamenti, dobbiamo essere formati e preparati».
Treviso sta cambiando volto?
«Quando si parla di Treviso storicamente si considerano altri ambiti che sono altrettanto importanti, come quello culturale, sportivo. Questa è la prima volta che verrà celebrata la nostra vocazione economica, che fa parte del nostro Dna».
Quale è il tema che sente più vicino?
«Uno su tutti, da amministratore ho una propensione a quello dello sviluppo infrastrutturale dei nostri territori, aspetti che migliorano la qualità della vita, l’impatto ambientale, quello economico. Si parlerà di aeroporti, di porti, di infrastrutture viarie. Approfondiremo lo sviluppo del territorio, attraverso una proiezione del nostro territorio, sia veneto che nazionale. Il futuro passa proprio da qui ». —
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