Coop Alleanza 3.0, segnali di ripresa: le vendite sono in crescita

Complessivamente la cooperativa ha messo a segno un progresso dell’1,3% a 4,36 miliardi. Il bilancio chiude in rosso di 132 milioni

MILANO. Coop Alleanza 3.0 archivia il 2020 con dati in crescita sul fronte delle vendite e con segnali di ripresa a livello di bilancio, per quanto ancora in forte perdita. Con il Triveneto che fa registrare registrare performance migliori della media. In particolare, per quel che riguarda le vendite della rete diretta (somma tra risultati della cooperativa e delle controllate della Gdo) lo scorso anno in Friuli Venezia Giulia sono cresciute del 5,58% (a 294 milioni), mentre complessivamente la cooperativa ha messo a segno un progresso dell’1,3% a 4,36 miliardi. In Friuli Venezia Giulia i soci sono 171.358, vale a dire il 7,3% del totale nazionale. In Veneto le vendite della rete diretta sono cresciute del 2,72% (a quota 501,36 milioni di euro).

La rilevazione è del 2019, ma non vi sono state particolari novità nell’ultimo anno. I dati sono stati presentati nel corso di una conferenza convocata per comunicare i dati dello scorso esercizio. È stata l’occasione anche per fare il punto sulle prospettive, con i vertici societari che vedono l’anno in corso come un periodo di transizione, ma contano di aprire nuovi punti vendita tra il 2022 e il 2023, con il Triveneto tra le aree destinate a un rafforzamento della presenza. Diversi i progetti allo studio, soprattutto nelle città più importanti, con la premessa che sussistano le condizioni di sostenibilità economia funzionali a supportare l’investimento. Tornando ai risultati consolidati, si vedono i risultati del piano di risanamento e rilancio avviato dopo le difficoltà del passato.

Mario Cifiello, presidente di Coop Alleanza 3.0
Mario Cifiello, presidente di Coop Alleanza 3.0

Nel corso del 2020, le vendite a insegna Coop (somma della rete diretta, delle partecipate della gdo e di Easycoop e franchising) hanno raggiunto i 5,12 miliardi, con una crescita di 203 milioni sul 2019. L’Ebitda (che esprime il risultato della gestione caratteristica) 2020 è sostanzialmente vicino al pareggio (-8 milioni di euro), con un recupero di 112 milioni nel corso degli ultimi due esercizi. Nello stesso arco di tempo, l’Ebit (indicatore di marginalità, comprensivo degli ammortamenti) recupera 123 milioni passando dai -217 milioni del 2018 ai -94 milioni del 2020. Le cose sono andate al di sotto delle previsioni nei settori differenti dal business principale. In particolare la gestione finanziaria ha scontato svalutazioni e riduzioni dei dividendi distribuiti dai fondi immobiliari, limitando il proprio contributo a 15 milioni di euro.

Un risultato di poco positivo, ma molto sotto le attese, è arrivato dalla gestione delle partecipate che ha registrato gravi sofferenze, operando in settori pesantemente colpiti dalla crisi da Covid19, come librerie o viaggi e turismo. Infine le partecipate quotate – cioè Igd e Unipol – sono state frenate nella distribuzione dei dividendo dalla congiuntura negativa e dalle raccomandazioni delle autorità di vigilanza. Tirando le fila del bilancio, l’ultima riga risulta ancora sensibilmente in rosso (-132 milioni a livello consolidato e -138 milioni per la cooperativa), ma in recupero rispettivamente di 56 e 26 milioni. Segno che la strada del risanamento sta portando i suoi frutti e che il ritorno all’utile potrebbe verificarsi già nell’esercizio in corso, anche se nel piano il target è fissato al 2022, come sottolineato dal presidente Mario Cifiello.

Il quale ha voluto ricordare come i risultati «siano stati ottenuti senza derogare mai ai principi fondanti della nostra cooperativa. In questo anno segnato dalla pandemia», ha concluso, «abbiamo infatti voluto essere ancor più vicini ai nostri soci, ai territori e a chi aveva più bisogno, attraverso il sostegno di innumerevoli iniziative e attraverso un piano di sostenibilità tra i più avanzati». 

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