Coveme investe: avviato l’ampliamento delle sede goriziana

Il 2024 si è chiuso in termini di ricavi in linea con l’anno precedente, a 150 milioni. L’azienda, leader nella lavorazione del poliestere, conta 440 dipendenti, 14 linee produttive ed esporta in tutto il mondo

Lucia Aviani

Lungimiranza e capacità di costante adattamento all'evoluzione delle richieste del mercato hanno reso l'azienda Coveme - che alla sede centrale di Bologna, fondata nel 1965, nel 1996 ha affiancato uno stabilimento a Gorizia - leader nella lavorazione del poliestere, materiale che si presta a un'infinità di impieghi e di destinazioni: ed è proprio la molteplicità dei possibili utilizzi che ha permesso all'industria di crescere progressivamente, in un processo di sviluppo tuttora in itinere, come documenta il piano di ampliamento in corso nella fabbrica dell'Isontino.

La volontà di procedere in tal senso (operazione che sfocerà, fra l'altro, in un incremento della pianta organica) era stata anticipata nei mesi scorsi dal Ceo Amedeo Maccolini e ora, appunto, trova conferma a riprova dell'ottimo andamento delle commesse, documentato dal fatturato, che nel 2024 si è confermato in linea con quello dell'anno precedente, attestatosi su quota 150 milioni.

Ampio il raggio di mercato di Coveme, che ad oggi conta 440 dipendenti e 14 linee produttive e che esporta in tutto il mondo: in testa si colloca l'Europa - con la Germania a giocare la parte del leone -, ma la presenza è ormai ben radicata pure nel continente asiatico, a partire dall'India, e nel Nord America, area geografica sulla quale si concentrano le previsioni di consolidamento operativo per il prossimo futuro.

Le esportazioni toccano inoltre, per quanto in percentuale minore, il Sud America, non coinvolgendo invece l'Africa. Il successo costruito dalla ditta nei suoi 60 anni di attività è il frutto, come accennato, di un approccio fondato su un continuo aggiornamento della proposta, per essere sempre al passo se non addirittura in anticipo sui tempi e per intercettare così le richieste di una clientela quanto mai varia, considerata la versatilità del poliestere: la produzione spazia infatti dal settore delle energie rinnovabili a quello della stampa grafica e industriale, dalla microelettronica agli elettrodomestici, dall’automotive alle industrie dello sport, della moda, dei pannelli per mobili - comparto che negli ultimi tempi ha registrato un boom, diventando trainante - e dei sistemi logistici intelligenti.

Altrettanto peso è rivestito dalla sfera biomedicale, ulteriore branca che sta riscontrando un'impennata di richiesta, soprattutto dal Far East.

I film in poliestere sono sfruttabili come retro-protezione dei moduli fotovoltaici, come strip biomedicali, per la stampa per il trasferimento di immagini, per circuiti stampati flessibili, etichette a lunga durata, isolamento elettrico, sistemi stampanti per l'industria e l'automotive.

I materiali di Coveme sono il risultato di processi produttivi snelli ed ecosostenibili - l'attenzione a quest'ultimo aspetto è una delle cifre distintive dell'azienda, particolarmente sensibile all'imperativo green -, che si avvalgono delle più moderne tecnologie: determinanti, in tal senso, la formazione del personale e la ricerca, supportata da laboratori all'avanguardia. Ne consegue una padronanza nella lavorazione del poliestere pressoché unica: Coveme tratta, spalma, termostabilizza, lamina e taglia il Pet per applicazioni anche molto diverse l'una dall'altra, come detto, dando un contributo essenziale ai beni tecnicamente più avanzati in uso nella vita quotidiana. E forte e convinta è l'attenzione al riciclo, con l'obiettivo di potenziare progressivamente i sistemi produttivi ecosostenibili.

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