Crisi Berco, Urso alla Camera: «Salveremo quei 1.200 posti»
L’azienda specializzata nella produzione di sistemi sottocarro della galassia ThyssenKrupp ha proceduto al licenziamento di 480 operai della sede principale di Copparo e alla cancellazione del contratto integrativo anche allo stabilimento di Castelfranco Veneto

Crisi Berco, c’è attesa per il tavolo che si terrà il prossimo 5 novembre al Ministero delle Imprese e del Made In Italy, dopo che l’azienda specializzata nella produzione di sistemi sottocarro della galassia ThyssenKrupp ha proceduto al licenziamento di 480 operai della sede principale di Copparo e alla cancellazione del contratto integrativo, cosa che coinvolge anche lo stabilimento di Castelfranco Veneto.
A confermare l’appuntamento è stato - il 23 ottobre 2024 – il ministro Adolfo Urso nel corso del “question time” alla Camera: «Ci ritroveremo insieme con i sindacati, le Regioni, le altre istituzioni per individuare possibili soluzioni industriali e produttive che mettano in salvaguardia i circa 1.200 lavoratori coinvolti, ben consapevoli di quanto importante sia questa azienda per quel territorio».
«In questo tavolo, come gli altri, ci confronteremo con la proprietà, con tutte le altre amministrazioni interessate e manterremo ovviamente informato il Parlamento - ha proseguito il ministro - cercando di realizzare quel metodo di successo che siamo riusciti a adottare fin dall'inizio della legislatura per altre vertenze che si sono risolte positivamente in questi mesi».
Il ministro ha citato anche le altre situazioni «che ci hanno consentito alla fine del percorso, di salvaguardare i siti produttivi e i livelli occupazionali. Mi riferisco ai casi Marelli, Industria Italiana Autobus, Bellco, La Perla, che ci vede impegnati a trovare una soluzione industriale: certamente mi auguro che anche per quanto riguarda Berco si riesca a trovare una soluzione positiva».
Nelle prime fasi della ristrutturazione annunciata dall’azienda, pareva che oltre ai 480 licenziamenti a Copparo (su 1.200 dipendenti) ce ne fossero in programma altri settanta a Castelfranco che però al momento non sono stati comunicati.
Confermata invece la cancellazione del contratto integrativo. I lavoratori dei due stabilimenti hanno proclamato lo stato di agitazione e al loro fianco ci sono anche le due amministrazioni comunali interessate, ovvero quella di Copparo e di Castelfranco: entrambe nei rispettivi consigli comunali hanno approvato un ordine del giorno in cui si chiede di attivare tutte le misure possibili per risolvere la crisi.
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