Da Saint Laurent al Lingottino Carron raggiunge i 300 milioni
Per l’azienda trevigiana l’utile netto del bilancio è salito a 11 milioni di euro. La vicepresidente Marta: «La nostra fortuna è stata la diversificazione»

La manifattura di Saint Laurent a Scandicci, l’ampliamento dell’area produttiva a Valenza di Bulgari, il più grande sito produttivo d’Europa per il settore, l’albergo circolare interamente alimentato a pannelli fotovoltaici strutturato su due piani a Campo Tures, in provincia di Bolzano, o la ristrutturazione dello storico Ligottino. Su tutte queste opere Carron ha messo la firma della sua competenza costruttiva. E messo il sigillo su un anno particolarmente brillante, raggiungendo una dimensione produttiva pari a 300 milioni di euro (250 nel 2021), un Ebitda a 19,50 milioni di euro (+15% rispetto al 2021) e un Ebit pari a 18 milioni (vs 14 + 30%).

E un utile netto del bilancio consolidato salito da 9 milioni e 800 mila euro a 11 milioni di euro. «Le nostre aspettative erano di chiudere in maniera più brillante, l’aumento dei prezzi è stato devastante e la nostra fortuna è stata la diversificazione. Mentre siamo stati penalizzati nell’immobiliare dove avevamo già contratti chiusi, con i general contractor e gli appalti pubblici sono intervenuti due decretiche ci hanno dato una mano» spiega Marta Carron, vicepresidente del Gruppo soffermandosi sull’andamento del mercato e sulle previsioni in corso.

«Nel 2022 gli investimenti nel settore delle costruzioni hanno confermato la dinamica positiva in atto dal 2021. Una crescita (+12,4% la stima Istat per i livelli produttivi del settore) che risulta trainata, in particolare, dalla manutenzione straordinaria abitativa (+22% rispetto al 2021), sostenuta dagli incentivi per la ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio abitativo a cui si aggiunge una stima positiva, anche se più contenuta, delle opere pubbliche (+4% su base annua). A fronte di questo scenario, le attese sono buone. Puntiamo ad una crescita del fatturato con una ricerca sempre più “ossessiva” di miglioramento della redditività di ogni commessa».
Il 2023 è visto in crescita, da Carron, mentre sull’immobiliare peserà l’aumento dei tassi». con un portafoglio lavori che dovrebbe essere in linea con quello dell’anno scorso, attorno ai 900 milioni.

«Abbiamo già tutto l’anno impegnato sia come Carron Spa che Carron Bau, la situazione si è normalizzata - aggiunge la vipresidente - l’aumento delle materie prime si è fermato, anche se in alcuni casi non si ritornerà come due anni fa. Lo vedo un anno buono per noi. A livello di settore delle costruzioni bene le infrastrutture mentre peserà sull’immobiliare l’aumento dei tassi».
Il 2022 ha visto il completamento tra gli altri in Veneto del primo lotto del polo sanitario di Treviso, Cittadella della salute, le torri di Bresso per Zambon farmaceutica, due Rsa (Lingottino) per un totale di più di 300 camere. Inoltre il gruppo ha consegnato il nuovo Bulgari Hotel & Resort, edificio di proprietà di Edizione Property che verrà inaugurato il prossimo 9 giugno e si è aggiudicato l’opera di riqualificazione delle Torri dell’Eur, complesso edilizio di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti che ha come committente Alfiere Spa per un totale di 100 milioni di euro.

Tra le nuove commesse al via nel 2023 l'ampliamento, come detto, di Bulgari Gioielli a Valenza e l’innovativo e straordinario progetto altoatesino che vede il gruppo, tramite Carron Bau, impegnato sia nella costruzione che nella gestione di un nuovo modello di ospitalità autosostenibile, un edificio “carbon free” che sorgerà nel cuore dell’Alto Adige, a Campo Tures BZ. “ L’edificio si rifornirà di energia grazie ad un sistema geotermico esteso su 8 mila mq e 3 mila mq di pannelli fotovoltaici” conclude il presidente Diego Carron.
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