Da Trieste e Gorizia vola il distretto agroalimentare

Dalla Latte Carso di Villesse alla illycaffè, dalla goriziana Jermann alla Barilla di Muggia sono parecchie le aziende che contribuiscono all’export agroalimentare del nostro territorio. Il settore, con un peso specifico importante sul Pil, è uscito rafforzato dalla crisi del Covid-19. Ecco i dati. La crescita delle esportazioni è avvenuta proprio nel post pandemia, con vendite estere che nel 2022 sono state del 53% superiori a quelle del 2019.
Lo scorso anno, rileva un rapporto di Confindustria Alto Adriatico, le esportazioni delle tre aree di competenza (Triestino, Isontino e Pordenonese), hanno raggiunto gli 880 milioni di euro, il 63% dell’export regionale di settore. Nel complesso le vendite oltreconfine hanno raddoppiato i valori del 2008.
La Barilla marcia a pieno ritmo, con linee che lavorano “all’americana”, 24/7: l’impianto produce infatti su tre turni, notte e giorno, senza mai fermarsi nemmeno nei festivi. La localizzazione vicino al porto di Trieste permette al gruppo di servire i mercati di Medio oriente, Nord Africa e Asia grazie ai collegamenti intermodali.
Anche per illycaffè il 2022 è stato un anno record, con la maggiore crescita degli ultimi 10 anni: «I ricavi – dicono a Trieste - sono cresciuti del 13,6%, trainati dal consolidamento di importanti mercati esteri che, in termini percentuali, sono cresciuti più dell'Italia. Se nel nostro mercato domestico i ricavi sono aumentati del 9,9% rispetto al 2021, negli Stati Uniti - per noi territorio prioritario nel piano strategico - hanno avuto un incremento del 27,4%. In Cina del 15%». L’azienda di via Flavia punta sull'espansione e il consolidamento in paesi stranieri come questi ultimi. Per il 2023 illy prevede un'ulteriore crescita in Europa e Cina: la società punta parecchio sull’ampliamento del mercato di Pechino.
La confluenza della pasticceria Pintaudi nella sub holding Polo del gusto, grazie alla elevata qualità dei prodotti ed al traino del macro contenitore di riferimento, si è fatta sentire, in perfetta sintonia con i dati diffusi da Confindustria Alto Adriatico, sulle vendite oltreconfine. I dati 2022 dell'export mostrano un significativo balzo all'insù, con le vendite estere che hanno superato il 10 % sulle vendite.
Alla Latte Carso di Villesse sono molto orgogliosi delle loro “radici” e, nonostante la forte concorrenza (anche di Paesi limitrofi), riescono a esportare una parte sempre più consistente della loro produzione (a partire dal Montasio). In provincia di Gorizia, a poche centinaia di metri dal ristorante di Antonia Klugman “L'argine a Vencò”, troviamo in un’altra invidiabile location le cantine Jermann. Il settore vitivinicolo regionale gioca il suo ruolo sia sul mercato nazionale sia all'estero. Basti pensare all'esplosione della Ribolla gialla che nel 2022 ha battuto ogni primato interno per l'aumento dei consumi (più 12%). Una qualità di bianco nella quale eccellono le cantine Jermann, nome storico del comparto enologico giuliano, il cui controllo nel marzo 2021 è passato ad Antinori.
Una conferma che la spinta viene dall’export la fornisce Ulcigrai, piccola azienda dolciaria di Muggia, con produzione a km. zero: l’aumento di fatturato si è limitato a recuperare l’inflazione.
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