Da Zanussi a Electrolux, da Acc a Wanbao e oggi in Lu.Ve: ecco la storia della fabbrica di compressori di Mel
Firmato il contratto di cessione. L’azienda di Mel è stata rilevata da Sest, società controllata da Lu.Ve Group. Sono 150 i lavoratori che verranno riassunti entro giugno 2024
BELLUNO. Non più compressori per l’elettrodomestico, che è stata la mission produttiva dell’ex stabilimento Zanussi elettromeccanica di Mel, che è stato parte della grande Zanussi – primo produttore italiano di elettrodomestici fino agli anni 80 che rilevò Aspera a fine anni 60 – ma scambiatori di calore. Ma per questa storica fabbrica, e una parte dei suoi lavoratori, oggi si inizia a vedere un futuro.
Nato come Aspera, venne acquistato dalla Zanussi negli anni 60 diventando Zanussi elettromeccanica, e successivamente passò ad Electrolux nell’84,quando gli svedesi salvarono dal fallimento il gruppo Zanussi, entrando a far parte, insieme a tutte le altre fabbriche della componentistica, in Ecc, Electrolux Components Companies, la divisione dedicata del colosso della componentistica.
Agli inizi del 2000 ecco delinearsi una nuova strategia: la scelta di Electrolux di concentrarsi sul core business della produzione di elettrodomestici e di cedere la componentistica. Inizialmente l’idea era di vendere Ecc in blocco, ma l’operazione non andò a buon fine per carenza di offerte, e si passò quindi alla cessione “a spezzatino”.
Ed ecco nascere a Pordenone – storico quartier generale della Zanussi – Acc, Appliances Components Companies, su iniziativa di Gianmario Rossignolo (che di Zanussi era stato presidente), con Valter Taranzano nel ruolo di Ad, affiancati da un fondo d’investimento, con l‘ambizione di ricostituire un gruppo italiano leader della componentistica per l’elettrodomestico, che rilevò da Electrolux sia la divisione motori che i compressori, con i relativi stabilimenti sia in Italia che all’estero.
Il progetto naufragò nel volgere di pochi anni, e mentre la divisione motori venne ceduta ai giapponesi della Nidec, i compressori e lo stabilimento di Mel, passarono nelle mani dei cinesi di Wanbao.
Il resto è storia recente: la crisi, il fallimento, la gestione commissariale affidata a Maurizio Castro (che di Electrolux era stato responsabile delle risorse umane), i tentativi di trovare un acquirente… E ora l’approdo in Lu.Ve con la firma, il 28 luglio, in calce al contratto di cessione del ramo di azienda di Italia Wanbao Acc srl. a Sest spa., controllata al 100% da LU-VE Group.
Il sito produttivo sarà ora riconvertito al fine di ampliare la produzione di scambiatori di calore statici per banchi frigoriferi, condizionamento d’aria, chiller e pompe di calore, già realizzati da Lu.Ve nella fabbrica di Limana (Belluno), sede della controllata Sest, oltre che in altri stabilimenti del Gruppo.
L’operazione prevede l’assunzione di 150 lavoratori che erano in organico in Acc, e per 40 di questi era già avvenuto il distacco da Acc a Sest, mentre i rimanenti 110 saranno assunti entro giugno 2024 in scaglioni omogenei (30 lavoratori ogni semestre e ultime 20 assunzioni previste nel primo semestre del 2024).
L’investimento complessivo previsto è pari ad 8,95 milioni di euro, che includono l’acquisto dell’immobile.
«Con questa operazione – è il commento del ceo di Lu-Ve Michele Faggioli –, la società punta ad ampliare la propria base produttiva, rendendo l’attività dello stabilimento di Mel conforme e coerente con il core business del Gruppo, installandovi linee di produzione di scambiatori di calore. Desidero ringraziare tutte le parti che hanno contribuito al raggiungimento dell’obiettivo, a partire dal Commissario straordinario Maurizio Castro. Siamo anche fieri di aver potuto contribuire alla salvaguardia di posti di lavoro nell’area, che diversamente sarebbero andati perduti».
Riproduzione riservata © il Nord Est