Danieli aderisce al cluster metallurgico Italia-Russia negli Urali e apre alle Pmi
Spiega il presidente di Danieli Russia, Antonello Colussi: «Nel polo industriale dell’oblast di Sverdlovsk, dove stiamo investendo, ci può essere spazio per altre aziende della filiera veneta e friulana dei metalli, che ci troveranno pronti ad assisterle nel processo di insediamento nel distretto»

BUTTRIO. Danieli aderisce al Metal Cluster Russia-Italia nella regione mineraria degli Urali, dove creerà un nuovo service center, e invita le PMI del settore a cogliere l’opportunità.
«Nel polo industriale dell’oblast di Sverdlovsk, dove stiamo investendo, ci può essere spazio per altre aziende della filiera veneta e friulana dei metalli, che ci troveranno pronti ad assisterle nel processo di insediamento nel distretto», afferma Antonello Colussi, presidente di Danieli Russia e segretario di MetalHub Russia, network di imprese russe e italiane impegnate ad attuare sinergie nel campo delle tecnologie metallurgiche.
La partecipazione di Danieli al Metal Cluster di Sverdlovsk è stata presentata nel corso del Comitato imprenditoriale italo-russo svoltosi il 6 dicembre alla Farnesina, alla presenza del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e degli ambasciatori Sergey Razov e Giorgio Starace, e presieduto per parte italiana dal Ceo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera.

Il Gruppo di Buttrio, leader nel mercato russo delle tecnologie siderurgiche, opera nel Paese con Danieli Russia, una struttura autonoma nello sviluppo del business, dell’ingegneria e della gestione dei progetti, con un proprio centro produttivo nell’oblast di Nizniy Novgorad.
Negli ultimi anni l’Italia ha assunto un ruolo molto importante nella diffusione di tecnologie metallurgiche avanzate in Russia, dove numerose aziende, soprattutto PMI, esportano componenti, ricambi e materiali di consumo per un valore di 700 milioni di euro l’anno (dati 2020, Camera di Commercio).
Secondo uno studio di fattibilità dei promotori del Metal Cluster, il 50% degli attuali volumi può essere localizzato nella Federazione Russa con benefici importanti per entrambe le economie. L’obiettivo del progetto è di migliorare servizio ed efficienza dell’offerta italiana nel mercato russo aiutando l’internazionalizzazione e quindi lo sviluppo delle PMI, implementando anche programmi di formazione e collaborazioni tra istituti tecnici e università del settore. Si stima un investimento totale in cinque anni di 250 milioni di euro, di cui 60 milioni come inizio. Con l’invito quindi a tutte le aziende italiane del comparto di considerare l’adesione al Cluster, alle istituzioni italiane di favorire gli investimenti delle PMI nella Federazione Russa, alle istituzioni russe di applicare facilitazioni fiscali.

Oltre alla cooperazione economica in campo metallurgico, il Comitato imprenditoriale italo-russo ha discusso anche di cooperazione in ambito agroalimentare, uno tra i settori dove l'export italiano è stato maggiormente danneggiato dal sistema di sanzioni e contro sanzioni negli ultimi anni.
E nonostante il clima tutt'altro distensivo delle relazioni diplomatiche tra EU-USA e Federazione Russa, con le nuove nubi che si addensano sulla questione ucraina, il Comitato indica come permanga la volontà da parte di Roma e di Mosca di rilanciare rapporti economici costruttivi tra i due Paesi.
A tal proposito, nel contesto dell’evento il presidente della Camera di Commercio Italo Russa (CCIR) Vincenzo Trani ha annunciato che a gennaio 2022 il presidente russo Vladimir Putin incontrerà un gruppo di rappresentanti degli imprenditori italiani in Russia. Mentre il ministro del Commercio e dell’Industria, Denis Manturov, ha sottolineato che l’interscambio commerciale nei primi nove mesi del 2021 è cresciuto rispetto al 2020 del 43%, arrivando a 17 miliardi di euro. Il massimo si era toccato nel 2013, a oltre 40 miliardi.
«Sono sicuro che abbiamo tutto per tornare a questi livelli e imboccare una via di crescita stabile», ha commentato Manturov, che ha sottolineato l’importanza dei contratti speciali d’investimento russi (Spic) per attrarre nel Paese localizzazioni industriali e commerciali, trasferimenti di tecnologie estere e progetti di R&D, e ha inoltre evidenziato l’esigenza di creare una piattaforma permanente di comunicazione tra le PMI italiane e gli imprenditori russi per sviluppare nuove aree di interazione.
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