Danieli, via libera al bilancio e nominato il nuovo Cda con Benedetti presidente
Il numero dei consiglieri è salito a 10 di cui 4 donne. Due i vicepresidenti e due gli Ad. Brussi: «Rafforzata la struttura manageriale»
UDINE. Via libera dall’assemblea degli azionisti al bilancio del Gruppo Danieli che rinnova, portando a 10 il numero dei componenti, il consiglio di amministrazione che resterà in carica fino al 2024.
Al vertice, nel ruolo di presidente, c’è sempre Gianpietro Benedetti affiancato da due vicepresidenti: Camilla Benedetti, confermata nel ruolo, con accanto Alessandro Brussi, Cfo del Gruppo.
Entra in Cda Rolando Paolone, già Cto, che diventa amministratore delegato, carica che condivide con Giacomo Mareschi Danieli, già Ceo.
Su indicazione di Sind International, la “cassaforte” delle famiglie Danieli e Benedetti, entra anche un consigliere indipendente, la professoressa Cecilia Metra, docente di ingegneria elettrica all’Università di Bologna, che integra la squadra con Carla de Colle, Chiara Mio e Antonello Mordeglia.
Un posto è stato riservato al consigliere indipendente proposto dagli azionisti di minoranza, Giulio Gallazzi, che esprimono anche il presidente del Collegio sindacale e un sindaco supplente.
«Nel nuovo Cda - spiega Alessandro Brussi - 4 consiglieri su 10 sono donne. Non solo, con questa operazione, che ha anche istituito tre Executive board, uno di gruppo, uno dedicato alla divisione Danieli Plant Making e uno alla divisione Abs Steel Making, Danieli ha rafforzato la propria struttura manageriale».
Un’organizzazione necessaria «per gestire con ancora maggiore attenzione, individuando centri di responsabilità, un’azienda che opera in tutto il mondo con una cinquantina di società - sottolinea Brussi - e che ha ambiziose prospettive di crescita».
Sia nel settore della progettazione e costruzione di impianti siderurgici, sia «nella produzione di acciaio con Abs che punta ai 2 milioni di tonnellate di acciaio annui - conclude Brussi -, oggetto di ulteriori investimenti, a Cargnacco come in Croazia, finalizzati sia a potenziare la capacità produttiva, che a diversificare la tipologia di prodotto, che a ridurre le emissioni del 50%, che a implementare l’utilizzo di energie rinnovabili arrivando al 50%, e già oggi siamo al 40%, estendendo i nostri parchi fotovoltaici che già producono quasi 15.000 MWh».
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