De’ Longhi a 3,5 miliardi: «Marginalità da record»
La multinazionale di Treviso staccherà un dividendo di 1,25 euro per azione (+87% sul 2023). L’amministratore delegato Fabio de’ Longhi: «Nel 2025 fatturato in espansione fra il 5 e il 7%»La generazione di cassa apre a nuove possibili acquisizioni

In un anno, il 2024, difficile per la gran parte del sistema produttivo del Triveneto, De’ Longhi dimostra tutta la vitalità del suo modello di business.
La multinazionale di Treviso delle macchine da caffè e del piccolo elettrodomestico chiude infatti il suo ultimo bilancio, quello relativo all’anno appena passato, con tutti gli indicatori di performance in crescita, a partire dai ricavi. Questi registrano un incremento del 13,7% a quota 3,497 miliardi di euro (erano 3,075 miliardi a dicembre 2023) anche grazie al consolidamento dell’acquisizione di La Marzocco a marzo 2024.
Bene anche il principale indice di redditività, l’Ebitda, che raggiunge i 548,4 milioni (contro i 444,2 milioni del 2023) con una crescita del 25,3%. L’Ebitda margin (rapporto tra questo indicatore e i ricavi) arriva al 15,7% (e al lordo degli oneri non ricorrenti si attesta al 16%), anche questo in crescita rispetto al 14,2% del 2023.
La capacità di produrre efficienza e reddito si riflette anche sull’utile di fine anno, dato tanto più interessante perché la società, quotata all’Euronext Milan di Borsa Italiana, vede il 46,5% delle proprie quote sociali affidate al mercato. Qui, De’ Longhi fa un balzo in avanti del +24,1% e raggiunge un utile netto di competenza del gruppo di 310,7 milioni, contro i 250,4 milioni del 2023. Un risultato che permette alla società di distribuire ai propri azionisti un dividendo complessivo di 1,25 euro per azione, in aumento dell’87% rispetto al 2023.

«Il gruppo ha evidenziato nel corso dell’anno continuità e solidità dei risultati, con un robusto trend di crescita organica per il sesto semestre consecutivo, grazie allo sviluppo strutturale nel caffè e alla rinnovata attenzione per la nutrition» dichiara il Ceo Fabio de’ Longhi.
«Sono estremamente soddisfatto per il raggiungimento di un Ebitda record, con una marginalità del 16% che ha beneficiato della crescita dei volumi, della stabilizzazione dei costi industriali e del miglioramento del mix, oltre che dell’allargamento del perimetro nel caffè professionale. Tali risultati ci hanno permesso di realizzare ancora una volta un’importante generazione di cassa, consentendo al Gruppo di mantenere piena flessibilità in termini di capital allocation verso potenziali opportunità di crescita esterna».
De’ Longhi quindi non si limita a crescere negli indicatori di redditività e nei fatturati in tutte le aree del mondo (nella sola area America ha fatturato, nel 2024, 652,3 milioni di euro, con una crescita del 19,2% sul 2023), ma si prepara anche ad una potenziale nuova stagione di acquisizioni, forte di una generazione di cassa pari a 416,1 milioni per il 2024 e una posizione finanziaria netta pari a 643,2 milioni, in leggero calo rispetto ai 662,6 milioni del 2023.
Una potenzialità che tuttavia non fa parte delle dichiarazioni relative alle prospettive (positive) per l’anno in corso. «I recenti trend di crescita, confermati anche nei primi mesi dell’anno – continua de’ Longhi – ci portano a stimare per il nuovo perimetro un fatturato nel 2025 in espansione tra il 5 e il 7%, a livello di marginalità un adjusted Ebitda nell’intorno dei 580-600 milioni di euro (nuovo perimetro), considerata l’attuale situazione delle tariffe relative ai prodotti destinati al mercato americano».
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