De’ Longhi, la Borsa premia la crescita. Il titolo chiude a +6,32%

Il Gruppo De’ Longhi archivia l’esercizio 2023 con un utile netto di competenza del gruppo a 250,4 milioni (in crescita del 41,1%). Mentre il fatturato è in leggero calo a 3 miliardi e 75 milioni (-2,6%). Sui conti, segnala la società trevigiana, ha pesato la svalutazione di alcune valute (tra le principali, dollaro americano, Yen, dollaro australiano). Mentre nel quarto trimestre, la crescita del fatturato è stata del 4,7%. Numeri che sono stati festeggiati in Borsa: il titolo ha chiuso a 32,28 euro (+6, 32%).
«Nel corso dell’anno il gruppo ha dimostrato, ancora una volta, di saper cogliere le opportunità di mercato, conseguendo nella seconda parte dell’anno una crescita organica, sostenuta dalla continua espansione della categoria delle macchine da caffè e dal ritorno alla crescita del comparto della nutrition e preparazione dei cibi» commenta l’ad Fabio de’ Longhi, «è stato inoltre realizzato un significativo miglioramento della marginalità, mediante un rigoroso controllo dei costi ed un’attenta strategia sugli investimenti, che hanno permesso di recuperare rapidamente la flessione del 2022».
De’ Longhi è tra i principali player globali nel settore del piccolo elettrodomestico dedicato al mondo del caffè, della cucina, della climatizzazione e della cura della casa. La società distribuisce i suoi prodotti, con i brand De’ Longhi, Kenwood, Braun, Ariete, NutriBullet e MagicBullet, in più di 120 mercati nel mondo e contava a fine 2022 oltre 9.000 dipendenti. I risultati del 2023 hanno consentito al gruppo di ottenere un’importante generazione di cassa (circa 436 milioni prima dei dividendi), che ha visto anche nella creazione del polo del caffè professionale con La Marzocco ed Eversys. Mentre il margine operativo lordo è cresciuto a 444,2 milioni.
«Il miglioramento delle dinamiche di crescita e profittabilità ottenute dal gruppo negli ultimi trimestri» aggiunge de’ Longhi, «ci portano a stimare per il 2024 una crescita dei ricavi. Miglioramenti anche a livello di marginalità». La posizione finanziaria netta è positiva per 662,6 milioni, in marcato miglioramento di 363,8 milioni rispetto a fine 2022. Il consiglio di amministrazione ha proposto inoltre la distribuzione di un dividendo di 0,67 euro per azione. Nel dettaglio l’Europa sud-occidentale ha conseguito una parziale flessione del fatturato nei dodici mesi, ma nella seconda parte dell’anno l’area ha evidenziato una crescita organica. L’Europa nordorientale ha registrato un sostanziale trend positivo nel 2023, con una progressiva accelerazione nella seconda parte dell’anno.
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