De Waijer al timone del cioccolato Domori: «Vogliamo crescere in Italia»

Parla il manager olandese nominato da Illy alla guida dell’azienda del Polo del Gusto

Piercarlo Fiumanò

Il manager olandese di nascita e torinese d'adozione, Janluca de Waijer è il nuovo amministratore delegato di Domori. Fondata da Gianluca Franzoni nel 1997, Domori è parte del Polo del Gusto (gruppo Illy) dal 2006 con circa 30 milioni di fatturato rispetto ai 110 dell’intero Pdg. L’azienda, con sede a None (Torino), è un marchio d'eccellenza nel mondo del cioccolato super premium. Lunga esperienza nel management e internazionalizzazione nel settore Food & Beverage, de Waijer è arrivato in Domori l'agosto scorso.

In passato ha lavorato in importanti aziende familiari tra cui Luigi Lavazza, Fratelli Saclà, Fattoria Scaldasole e Andros, famosa per il marchio Bonne Maman. «Il mio mandato è chiaro e prevede due linee guida principali: rinnovare l'impulso all'internazionalizzazione e rafforzare la nostra presenza sul mercato italiano, sia retail che professional», dice de Waijer. Il nuovo Ceo subentra a Vallarino Gancia che resta come presidente.

Domori ha acquisito due storici marchi di cioccolateria inglese: nel 2019 Prestat, storico marchio, fornitore della Casa Reale e nel 2022 Rococo Chocolates. Quali obiettivi di crescita all’estero?

«Puntiamo a rafforzarci in Francia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, mercati molto attenti ai valori della qualità assoluta. Sia per l'internazionalizzazione che per il settore professionale, la straordinaria qualità del nostro cacao rimane il nostro punto di partenza e di forza».

Il 16 settembre è stato inaugurato a Trieste il primo punto vendita del Polo del Gusto, Incantalia.

«Domori in Italia distribuisce tutti i prodotti del Pdg. Con l’arrivo di Incantalia puntiamo ad ampliare il nostro assortimento per i negozi rafforzando il nostro ruolo distributivo».

Quando sarò pronto anche il nuovo stabilimento Domori in Piemonte?

«Siamo in dirittura d’arrivo. La produzione nel nuovo stabilimento partirà dalla metà del 2024 per un investimento di 15 milioni».

Pensate a sbarcare nei supermercati?

«É già in distribuzione una nuova linea di barrette al cioccolato dedicata ai superermercati. In Italia abbiamo anche lo champagne Rotschild e il gelato Libre che è stato sviluppato da noi ed è molto vicino al mondo del cioccolato».

Sulla produzione di cioccolato pesano gli aumenti delle materie prime?

Ci sono stati forti aumenti come si vede dall’andamento della Borsa del cacao internazionale. Il nostro obiettivo è di garantire la piena sostenibilità del prodotto. La filiera unica Domori parte dalle nostre due piantagioni in Venezuela ed Ecuador e la qualità del nostro cacao Criollo, il più raro al mondo, è il nostro biglietto da visita più efficace. La nostra rete di vendita nazionale ci permette di offrire e consegnare in modo efficace un assortimento scelto di marchi eccellenti ai vari canali distributivi di alta gamma.

Il mercato dei consumi in Italia?

Ci sono stati eventi macroeconomici, dalla pandemia alla guerra, che hanno incrinato la disponibilità alla spesa ma il consumatore italiano sa riconoscere la qualità. Il mercato sta tenendo bene.

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