Deal, Gruppo Rizzani de Eccher, costruirà i due super-ponti per la Disneyland dell’Arabia Saudita

I manufatti consentiranno l’accesso alla nuova città dell’intrattenimento, dello sport e della cultura del Regno

Elena del Giudice

UDINE. È la sfida, sotto il profilo tecnico e ingegneristico, che rende le imprese italiane vincenti nella competizione globale. Laddove vengono richieste competenze e abilità tecniche eccellenti, ecco che c’è un’azienda made in Italy al lavoro.

Il rendering di uno dei due ponti in costruzione in Arabia Saudita
Il rendering di uno dei due ponti in costruzione in Arabia Saudita

Accade oggi in Arabia Saudita dove, nella costruzione di due ponti particolarmente complessi e sfidanti, è Deal, azienda del Gruppo Rizzani de Eccher, ad aver realizzato il progetto definitivo ed esecutivo delle opere, a fornire tutte le attrezzature per la loro realizzazione, a fornire i materiali e anche i tecnici che resteranno a Riad per un anno per l’avvio dei lavori.

Il secondo progetto in corso in Arabia Saudita
Il secondo progetto in corso in Arabia Saudita

I due manufatti, un ponte che attraversa una valle con pile di 80/90 metri d’altezza, e il secondo che deve attraversare un’autostrada in esercizio, con tutte le complessità che questo comporta, sono due opere cruciali a servizio di Al Qiddiya, che sarà la prima città per l'intrattenimento, lo sport e la cultura del Regno.

Al Qiddiya, la nuova città del divertimento

Sorgerà a 40 chilometri dalla capitale, Riad, e coprirà una superficie di 334 chilometri quadrati.

Una fase di costruzione di un ponte progettato da Deal in Australia
Una fase di costruzione di un ponte progettato da Deal in Australia

L’Arabia Saudita vedrà sorgere dal nulla anche un’altra città, Neom, già definita come la città del futuro, alimentata esclusivamente da energia pulita, che ospiterà attività come biotecnologie, cibo, mobilità, produzione avanzata, scienze tecnologiche e digitali, turismo, media e intrattenimento.

Progetti che mobilitano investimenti notevolissimi finalizzati a rilanciare l’economia locale, ma spazi per imprese europee ce ne sono. Come detto: laddove servono competenze…

Un altro ponte "firmato" da Deal in Qatar
Un altro ponte "firmato" da Deal in Qatar

«Deal sta fornendo al general contractor l’ingegneria di costruzione, attrezzature, materiale e personale - spiega Alessandro Rovera, ceo di Deal - , un contratto da una decina di milioni di euro, rispetto ai 50/60 milioni del valore delle opere. Non è la prima volta che operiamo nel Paese: abbiamo collaborato alla costruzione della metropolitana di Riad (investimento da 15 miliardi di dollari)».

Particolare di un viadotto progettato da Deal
Particolare di un viadotto progettato da Deal

Specializzata nell’ingegnerizzazione di ponti e viadotti, Deal ha realizzato progetti in oltre 40 Paesi e costruito 7,5 milioni di metri quadrati di ponti in tutto il mondo. Con un fatturato annuo di circa 50 milioni di euro, è il fiore all’occhiello del Gruppo Rizzani de Eccher.

Il viadotto della A$ che attraversa il Tagliamento progettato da Deal
Il viadotto della A$ che attraversa il Tagliamento progettato da Deal

«Nel settore delle costruzioni la concorrenza è molto forte - spiega ancora Rovera - e si affacciano sempre nuovi competitors, ora da Cina e Turchia», e laddove la competizione si gioca sul prezzo «difficile vincere. Diverso è quando i progetti prevedono contenuti tecnologici importanti, e nei quali quindi è la competenza e l’abilità tecnica a pesare di più. Non a caso - rimarca il ceo - abbiamo lavorato in tutto il mondo, Cina compresa: una parte del ponte più lungo del mondo, l’Hangzhou Bay Bridge che collega le città di Shanghai e Ningbo, è stata realizzata con la nostra tecnologia». —

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