Dissegna Logistics, quanta storia nei camion dell'azienda vicentina

VICENZA. "Quanta storia nei nostri camion" possono dire con orgoglio alla Dissegna Logistics, dopo avere trasportato interi ospedali-covid in ogni angolo d'Italia. La parafrasi è quella di "Quanta strada nei miei sandali", che è poi il ritornello di "Bartali", venerabile canzone di Paolo Conte dedicata al grande ciclista toscano.
Se risulta lecito farla nella sede della Dissegna Logistics, è perché quel sentore di polvere, fatica e umanità diffuso dalle note dell'avvocato pianista appartiene anche ai 35 anni trascorsi sulle strade d'Europa da questa azienda vicentina, nata e tuttora registrata come "Fratelli Dissegna", in grado di archiviare il 2020 della pandemia e del lockdown con 60 milioni di fatturato.

Ciò significa non solo l'8% in più rispetto ai 55 milioni del 2019, ma anche il più alto risultato mai raggiunto quanto a volume di affari. Merito di un anno fuori dal comune affrontato di petto, come un'erta del Tour de France.
Perché a spiegare successi del genere non bastano numeri come i 60 milioni di chilometri compiuti in ogni angolo del continente, utilizzando 600 unità di carico e potendo contare sul lavoro di un'ottantina di dipendenti e di circa 300 partner trasportatori. Occorre aggiungere un fondamentale lavoro di regia svolto dalla centrale operativa di Rossano, fresca di un restilyng che l'ha portata a occupare una superficie di 60mila metri quadrati, con i necessari contributi delle filiali aperte negli ultimi anni a Bucarest, in Romania, e a Puurs, in Belgio.
"Durante il lockdown è stato fondamentale cogliere in tempo reale il senso di una realtà che si trasformava in continuazione – racconta Ilario Dissegna, CEO della Dissegna Logistics. - Capire ad esempio che i collegamenti con la Germania avvenivano solo nel senso delle consegne, perchè in quei due mesi non c'era nulla da ritirare per tante fabbriche italiane chiuse dalla pandemia".

"Nello stesso tempo – continua Ilario Dissegna – si rivelava importante ottimizzare le nostre risorse tecnologiche per nuovi tipi di trasporto, generati sempre dal covid. Mi riferisco a container attrezzati per le basse temperature richieste dal settore farmaceutico, oppure in grado di garantire il servizio ad aziende come la MED Health Technologies, che dalla provincia di Padova fornisce moduli ospedalieri per il covid in ogni angolo d'Italia".
Sono racconti che aiutano a focalizzare l'attuale denominazione del brand, dove quel Logistics accentua un'attualità squisitamente hi-tech dell'azienda, la cui attività, costantemente coordinata dalla centrale operativa, con la possibilità di intervenire in remoto per le più diverse necessità, ha prodotto nel 2020 un 58% di trasporti su gomma, affidando il 41 ai treni e il restante 11 al mare.

"Dal 2014 i viaggi su rotaia hanno iniziato ad acquisire peso nei nostri traffici di merci – rivela Ilario Dissegna – così da far assumere al brand un'identità intermodale oggi indispensabile per essere competitivi in ambito internazionale, onorando i contratti con ogni tipo di mezzo a disposizione. Ciò si traduce in un sistema operativo in grado di gestire milioni di dati, relativi ad esempio ai 150mila chilometri coperti in un anno da uno dei nostri conducenti".
Sono scelte che hanno riflessi anche sul piano della sostenibilità, come dimostrato dagli investimenti in mezzi certificati Euro 6, e alimentati da gas naturale liquefatto (BIO gnl) a basso impatto ambientale, mentre un altro impegno costante concerne la riduzione dei percorsi a vuoto.
Da qui la recente adesione di Dissegna come socio effettivo ad Alis, Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile che riunisce oltre 1.500 aziende a livello nazionale. "Questo tipo di organizzazione è indispensabile per garantire sicurezza ai nostri dipendenti e servizio di eccellenza ai clienti" commenta Gino Dissegna, fondatore dell'azienda che ora guida assieme a tre figli: non solo Ilario, ma anche Giovanni e Maria Giovanna, a cui sono affidate rispettivamente direzione commerciale e amministrazione di una struttura supportata da due magazzini logistici, situati nel Padovano.
E' un modello giunto alla terza generazione, visto che a partire dal 1986 toccava allo stesso Gino, prima assieme ai fratelli e poi da solo, trasformare in impresa l'attività avviata da suo padre Giovanni utilizzando per conto terzi gli autocarri dell'azienda agricola di famiglia.
L'anno della svolta è il 2002, quando l'espansione internazionale del marchio inizia dalla Grecia, destinata da lì a poco a diventare il Paese europeo maggiormente colpito dalla crisi economica globale di inizio secolo. Ma anni di vacche magre o grasse non fanno differenza per la Fratelli Dissegna che da allora diventa un punto di riferimento "logistico" fisso per l'economia ellenica. Perché anche in tempi che non sono più quelli di Gino Bartali, è la strada a fare la storia.
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