Distretto calzaturiero, il Politecnico sposa arte e stampa 3D
PADOVA. Conservare e innovare, nel prodotto e nei processi, dai materiali all’ideazione delle calzature e al marketing. Il Politecnico Calzaturiero è la struttura di formazione, trasferimento tecnologico e servizi del Distretto Calzaturiero della Riviera del Brenta. Grazie allo stretto legame con le società, l’utilizzo di esperti e docenti provenienti da aziende leader mondiali, la rete internazionale di scuole e centri di ricerca, il Politecnico è il motore dello sviluppo del distretto. In questa struttura si forma il 95% dei lavoratori dell’area.
«La trasmissione dei saperi è fondamentale nel mondo delle calzature, nel nostro territorio tra Padova e Venezia la manifattura è importante – commenta Antonio Passuello, da meno di un anno a.d. del Politecnico Calzaturiero della Riviera del Brenta –. La trasmissione dei saperi significa coniugare quella che è la tradizione di questo luogo, ma guardando all’innovazione. È il flusso di saperi che si incrocia con nuovi materiali e la cultura calzaturiera di altissimo livello».
La società nasce nel 2001, ma è erede di una lunga tradizione dei calzaturieri del Brenta. La Confraternita dei Calegheri (calzolai) operava infatti a Venezia già nel lontano 1268. Ma il distretto della calzatura si sviluppa soprattutto a partire dal 1898 grazie all’imprenditore Luigi Voltan, fondatore della prima grande fabbrica di scarpe nel territorio a Stra. Ed è proprio qui che nel 1923 nasce la “Scuola di Disegno per Arti e Mestieri”, che con lo sviluppo industriale del settore calzaturiero si specializza nella formazione di designer, modellisti e tecnici della calzatura. Negli anni anche i grandi marchi della moda internazionale hanno intensificato i rapporti con la scuola. Oggi Confindustria Venezia-Rovigo detiene il 98% del capitale.
L’attività del Politecnico è articolata in 3 principali aree: formazione, ricerca e trasferimento tecnologico e servizi alle imprese. Per quanto riguarda l’area della formazione, il principale prodotto è la “Scuola Design e Tecnici della Calzatura e della Pelletteria”, tre anni di studi con diverse specializzazioni. La pandemia ha influito nell’organizzazione dei corsi negli ultimi 12 mesi. «Come tutte le scuole abbiamo avuto qualche problema nel gestire la pandemia all’inizio, poi ci siamo organizzati con la didattica a distanza – prosegue Passuello – Gran parte della nostra didattica è fatta però in laboratorio, nella parte pratica c’è una grande interazione con i maestri. Abbiamo così diluito nel tempo le lezioni in presenza, finendo i corsi a luglio. Abbiamo portato a termine tutte le classi».
L’offerta formativa del Politecnico rivolta ai giovani comprende molti altri percorsi, formazione tecnica e specialistica dei diplomati e laureati, con la possibilità di usufruire di tirocini e stage con le aziende del territorio.
Sono oltre 1.000 gli occupati e 300 i ragazzi che si formano al Politecnico, con una percentuale altissima di inserimento nel mondo lavorativo. È molto articolata anche l’offerta di formazione continua rivolta ai quadri e ai tecnici delle aziende, per i quali il Politecnico è in grado anche di reperire finanziamenti regionali e nazionali (Fondimpresa e Fondirigenti). Il Politecnico promuove e realizza, nel Veneto, in Italia e all’estero, iniziative di ricerca e trasferimento tecnologico su sistemi, processi, prodotti e materiali innovativi, favorendo la crescita delle imprese del settore calzaturiero e dell’intero comparto produttivo. Sono molte decine i progetti di ricerca internazionali realizzati.
«Tra i nostri compiti c’è la ricerca e l’innovazione per le aziende del distretto e non solo – conclude l’a.d. del Politecnico –. Quest’anno le attività sono proseguite e stiamo lavorando su progetti di digitalizzazione, in collaborazione con l’Università di Padova, e progetti di sostenibilità con Padova e Ca’ Foscari. Si tratta di iniziative che durano 24 mesi. In particolare stiamo esaminando le best practice del distretto per codificarle e trovare modelli di sostenibilità: certifichiamo il ciclo di vita della calzatura, studiamo biopolimeri innovativi per rendere più ecologiche le calzature. Sarà ancora la qualità la carta vincente della Riviera del Brenta, ma servono maggiori certificazioni come richiedono i grandi marchi».
Il Politecnico offre, infine, una vasta gamma di servizi a favore delle aziende calzaturiere, con attività standardizzate a catalogo e interventi personalizzati (controllo della qualità dei materiali attraverso il laboratorio attivo dal 2015, sicurezza nei luoghi di lavoro, prototipazione rapida, analisi e consulenza finalizzate alla riorganizzazione dei principali processi). In particolare, il laboratorio di prototipazione rapida consente alle aziende di sperimentare e utilizzare nuovi servizi. Il Politecnico è inoltre Fablab 3D, riconosciuto dalla Regione Veneto.
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