Dopo il caso Kuwait, Rizzani De Eccher studia un nuovo aumento di capitale

Una serie di previsioni contenute nel piano di ristrutturazione non hanno trovato conferma, generando nuove perdite per diverse decine di milioni di euro, che porterebbero in negativo il patrimonio netto richiedendo un nuovo intervento urgente da parte degli azionisti

Maura Delle Case
La sede dell'impresa di costruzioni De Eccher a Cargnacco di Pozzuolo.
La sede dell'impresa di costruzioni De Eccher a Cargnacco di Pozzuolo.

Torna a soffiare vento di crisi sopra Rizzani De Eccher, la società costruttrice di Pozzuolo del Friuli reduce da una procedura di composizione negoziata culminata lo scorso mese di ottobre con l’omologa, da parte del tribunale di Udine, di un piano di ristrutturazione che avrebbe dovuto traghettarla oltre il momento di difficoltà. Così non è stato. Una serie di previsioni contenute nel piano non hanno infatti trovato conferma, generando nuove perdite, per diverse decine di milioni di euro, che porterebbero in negativo il patrimonio netto richiedendo un nuovo intervento urgente da parte degli azionisti.

Due le strade: una nuova procedura concorsuale o la ricapitalizzazione della società. Via, quest’ultima, che stando a indiscrezioni pare quella allo studio del fondo di investimento “Utp Restructuring Corporate”, gestito da Sagitta Sgr, al quale dallo scorso novembre fa capo la quota di maggioranza di Rizzani De Eccher , avendone acquisito la maggior parte dei crediti bancari, convertendone una parte in equity e assumendo la posizione di nuovo azionista di riferimento, mentre la precedente proprietà, la famiglia De Eccher, è stata relegata in minoranza.

Stando a quanto si è potuto apprendere, il fondo starebbe lavorando a un corposo aumento di capitale per rilanciare la società, che una serie di circostanze non prevedibili ha allontanato dalle previsioni del piano. Tra questi eventi, l’escussione di circa 40 milioni di garanzie legate a un progetto in Kuwait, ma anche i tempi necessari per far decollare le commesse di Autostrade, che da piano avrebbero dovuto produrre un incremento della produzione per 60 milioni.

Scostamenti che non sono proprio una sorpresa visto che già nel bilancio 2023 se ne dava conto definendoli «di un certo rilievo rispetto al business plan 2024-2028» ma che gli amministratori, all’epoca dell’approvazione dei conti il 15 novembre 2024, non ritenevano tali da compromettere l’esecuzione del piano di ristrutturazione.

La situazione si dev’essere dunque ulteriormente complicata in seguito, fino a rendere necessario un riscadenziamento dei tempi. Della situazione sono stati informati, nei giorni scorsi, gli istituti bancari (a partire da Intesa Sanpaolo e Unicredit) nei confronti dei quali Rizzani De Eccher risulta ancora esposta. 

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