E morto Mario Gollino, con «quattro amici al bar» aveva fondato lo Scatolificio 4S diventato leader a Nordest

Si è spento all’età di 79 anni all’ospedale di Tolmezzo dopo aver combattuto con tenacia contro la malattia che lo aveva colpito. Era stato presidente della delegazione di Confindustria Udine di Tolmezzo e del Consorzio industriale della Carnia

Mario Gollino
Mario Gollino

TOLMEZZO. Tutto iniziò «un giorno, tra quattro amici, al bar di Portis, oltre 50 anni fa quando Mario Gollino, insieme a Elso Francescatto, Sergio Valent e Gianni Jesse, ebbero l’idea di avviare un’azienda per produrre imballagi di cartone.

L’obiettivo era modesto: «riempire almeno un cassone del “Lupetto” di scatole. Nacque così lo Scatolificio 4S.

Cinquant’anni più tardi (festeggiati nel 2020) il Gruppo ondulati e imballaggi del Friuli è il principale gruppo del Triveneto nella produzione di imballaggi in cartone ondulato, con quattro stabilimenti che “sfornano” 70 “bilici” al giorno di scatole.- altro che il cassone del Lupetto…

L’avventura di Gollino è finita, è scomparso infatti nell’ospedale di Tolmezzo a causa di una malattia che lo aveva colpito e contro la quale aveva combattuto con coraggio e tenacia, lo stesso coraggio e la stessa tenacia che hanno caratterizzato la sua vita imprenditoriale.

Mario Gollino, figura di spicco e riferimento dell’industria in montagna, era stato capo della Delegazione di Tolmezzo di Confindustria Udine dal 1993 al 1999, e poi di presidente del Co.si.lt dal 2016 al 2020. Avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 31 ottobre.

Imprenditore «lungimirante» come lo ricorda Anna Mareschi Danieli, vicepresidente di Confindustria Udine, che aveva messo a servizio le sue qualità non solo suo Gruppo aziendale. «Non possiamo infatti dimenticare  le sue battaglie per ridurre il gap competitivo tra il fare industria in pianura e farlo in montagna e per promuovere, attraverso un referendum poi perduto, la Carnia come quinta provincia del Friuli Venezia Giulia. Incessante la sua azione, incisivi e acuti i suoi pensieri, carismatica e trascinante la sua personalità per fare degli imprenditori della Carnia, della Val Canale e della Canale del Ferro una voce unica e orgogliosa delle proprie radici», ricorda ancora la vicepresidente.

«Avevamo un bel rapporto. Ci sentivamo periodicamente al telefono - racconta Nicola Cescutti, attuale capo della Delegazione di Tolmezzo di Confindustria Udine -. Era una persona seria, da ammirare per la sua esperienza imprenditoriale di successo, ma anche un interlocutore attento e di ampie vedute con cui era gratificante anche solo confrontarsi. È una grave mancanza per tutto il mondo industriale della montagna. Mi mancherà e ci mancherà».

Terminato il suo percorso associativo in Confindustria – per anni era stato anche capogruppo delle Industrie Cartarie – Gollino si era dato anima e corpo allo sviluppo del Co.si.lt, Consorzio di Sviluppo Economico Locale di Tolmezzo e del Carnia Industrial Park. E’ stato presidente del Carnia Industrial Park: nato quest’ultimo, per promuovere la crescita socio-economica della Carnia, area montana del Friuli Venezia Giulia, grazie all’azione di Gollino, il Carnia Industrial Park è diventato oggi un hub di aziende e servizi ad alto valore aggiunto impegnato nella creazione delle condizioni ideali per l’insediamento di nuove imprese e per lo sviluppo competitivo di quelle già esistenti, potendo contare su oltre 190 aziende insediate in tre aree industriali di competenza, Tolmezzo, Amaro e Villa Santina, per un totale di quasi 4.000 occupati.

Gollino aveva portato a termine il passaggio del testimone dell’azienda, di cui era rimasto solo alla guida dopo la prematura scomparsa dei soci sorici: dalla primavera del 2020 la gestione è passata ai figli Federico e Stefano. Il primo, in qualità di amministratore delegato del Gruppo, segue gli stabilimenti di Villesse e Cormons (ex Scatolificio Goriziano), mentre Stefano dirige lo stabilimento di Carnia/Venzone. Nella compagine si è aggiunta, infine, un’importante partecipazione in un’azienda ungherese.

Lo stesso Gollino ricordava, poi, nell’ultimo quinquennio, di aver voluto elevare ulteriormente e consolidare con 23milioni di euro di investimenti, tasso tecnico per la progettazione e realizzazione del cartone e delle stesse scatole. «Con 60 milioni di euro di fatturato e 270 dipendenti – diceva -, siamo la prima realtà del settore in regione e leader nel Triveneto. Abbiamo, poi, in progetto ulteriori significativi investimenti nei nostri quattro nostri stabilimenti, ma stiamo anche studiando la possibilità di replicare una fabbrica come quella di Villesse, che oggi opera anche in varie zone d’Italia».

«I sogni che avevamo 50 anni fa – aveva spiegato nel corso di un’intervista a Realtà industriale – sono stati  largamente superati. Il nostro obiettivo è continuare a essere protagonisti dei cambiamenti e rimanere un punto di riferimento per il territorio, insieme a collaboratori che condividano passione, dedizione ed entusiasmo per il proprio lavoro».

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